“Non si deve far fare alle imprese quello che deve fare lo Stato con norme semplici e adeguate”. Lo ha detto in dichiarazione di voto sul dl assicurazione rischi catastrofali il senatore del PD Silvio Franceschelli, che ha aggiunto: “Il ricorso a strumenti amministrativi costosi per milioni di microimprese, persone che faticano dal mattino alla sera per portare un pezzo di pane a casa, non può gravare sulle loro spalle, chiedendogli un ulteriore gabella. Questo non va bene”.
“Oggi – ha proseguito il parlamentare dem – non ci sono più risorse per mettere in sicurezza i nostri territori, che non si mettono in sicurezza con una polizza assicurativa che dovrebbe sostituirsi alla politica. Quando i macchinari sono distrutti, si esce dal mercato. Occorre riprendere l’attività velocemente, se si vuole evitare questo, e perciò velocizzare il risarcimento diventa essenziale. Per non parlare poi – ha detto ancora Franceschelli – del fatto che, se ci si assicura contro le alluvioni, non può essere che poi l’assicurazione sostenga che si tratta invece di una bomba d’acqua, facendo venir meno la copertura assicurativa. E non è il piccolo imprenditore che si deve leggere 25 fogli per andare dall’assicuratore che gli dice ‘sì, no, forse, ma, però’ e scoprire infine che non è assicurato. Serve serietà. Un provvedimento contro le catastrofi deve prevedere una forte mutualità tra i territori e meccanismi d’equità di controllo e sanzione per garantire la liquidazione del danno da parte delle società assicuratrici. Tutto questo non lo vediamo e per questo ci asteniamo sul provvedimento, nella speranza che si lavori davvero per le imprese e non si faccia solo propaganda come fa sempre il governo Meloni”, ha concluso il senatore PD.