Dario Franceschini, si comincia a votare il premierato e il centrodestra vuole chiudere in fretta. Lei lo ha definito un boomerang per la maggioranza: perché?
«Noi siamo contro questa riforma e faremo di tutto per fermarli perché riteniamo che sia devastante per l`equilibrio del sistema democratico italiano. Però, se guardassimo solo alla nostra convenienza, paradossalmente dovremmo ringraziarli, perché il loro è un atto di autolesionismo politico».
In che senso?
«Il referendum arriverà non prima del 2026, quindi a fine legislatura, quando, come è noto, in tutto il mondo, i governi in carica sono in un momento negativo. E sul tappeto, come è avvenuto altre volte, non ci sarà solo il merito: diventerà un referendum sul governo e credo che questo dovrebbe indurli a preoccuparsi anche perché non bisogna mai dimenticarsi che dal `94 ad oggi non ha mai vinto chi governava. Si stanno facendo del male da soli».
E se invece al referendum passasse il premierato?
«Anche in quel caso sarebbe un boomerang perché loro arriverebbero a fine legislatura in uno schema obbligato. Noi, con l`elezione diretta del premier, potremmo scegliere la personalità più adatta a vincere le elezioni, loro, dopo l`approvazione del premierato, dovrebbero per forza candidare il premier uscente, Meloni. Non potrebbero fare altrimenti nemmeno se lei fosse in un momento di picco negativo: sarebbero costretti a candidarla nella fase della sua parabola discendente. Mentre posso capire l`ambizione un po` presuntuosa della Meloni, resto allibito nel vedere Forza Italia e Lega che si consegnano prigionieri in una gabbia di cui solo Meloni ha le chiavi. Se Lega e Forza Italia ragionassero politicamente avrebbero tutto l`interesse a puntare su un sistema più proporzionale, in cui fare sì un governo con la Meloni premier, ma da una posizione di forza, essendo determinanti nel farlo nascere e nel tenerlo in vita».
E per quale altra ragione il premierato è un boomerang?
«L`elezione diretta del premier spinge a uno scontro tra due schieramenti e due persone, insomma, al bipolarismo secco. Non ci sarà spazio per terzi poli e terze candidature. Come è noto, le opposizioni hanno qualche difficoltà sulla costruzione della coalizione, la scelta del candidato premier. Non sto rivelando nessun segreto. Ma con questo sistema ci aprirebbero un`autostrada, saremmo obbligati a costruire questo campo. Stanno lavorando per farci risolvere i nostri problemi…».
E non siete tentati?
«No, il premierato così concepito non esiste in nessun Paese del mondo. Snatura il ruolo del capo dello Stato, che è il punto di equilibrio del sistema politico italiano, perché gli toglie il potere di sciogliere le Camere e quindi anche la possibilità di vedere, al contrario, se c`è un`altra maggioranza in Parlamento per evitare di far cessare anticipatamente la legislatura. Ma soprattutto, e questa è la cosa ancor più grave, questa riforma svuota totalmente il ruolo del Parlamento. E io resto a bocca aperta a vedere i parlamentari che votano allegramente per il loro suicidio».
Perché dice così?
«Visto che si prevede che le dimissioni del premier portino allo scioglimento delle Camere è chiaro che il capo del governo, chiunque egli sia, utilizzerà questa minaccia ogni volta che avrà problemi con la sua maggioranza. Il Parlamento sarà tenuto costantemente sotto ricatto dal premier. E questo è lo svuotamento totale di tutti i poteri del Parlamento e della democrazia parlamentare…».
Accusate il centrodestra di procedere a colpi di maggioranza, però parrebbe che anche voi, che ai tempi dell`Ulivo sostenevate il premierato, non vogliate il confronto.
«In passato sono stati fatti degli errori con le riforme a colpi di maggioranza. Hanno sbagliato loro facendo la devolution, abbiamo sbagliato noi a fare il titolo V. Però c`è una differenza di fondo: noi abbiamo sempre provato a fare un`intesa e poi sbagliammo, in assenza di un accordo, ad andare avanti. Ma loro non hanno provato nemmeno una volta ad aprire un confronto. Peraltro vorrei ricordare che tutte le volte che in Italia si è provato a farle a maggioranza, le riforme si sono ritorte contro chi le ha fatte».
Faccia degli esempi.
«Nel `53 la legge elettorale, la cosiddetta legge truffa che truffa non era, venne varata per far scattare un piccolo premio di maggioranza che però non scattò; il titolo V, nel 2001, lo riformammo noi,
convinti di aggirare la Lega e perdemmo le elezioni; nel 2005 Calderoli si inventò il Porcellum e il centrodestra perse le elezioni del 2006. Infine il caso più eclatante: la riforma Renzi che provocò la caduta del governo». L`opposizione dice solo no e però non ha una sua controproposta unitaria. «C`è una condivisione sul rafforzamento dei poteri del premier, il cosiddetto cancellierato e sulla sfiducia costruttiva». Non vi sembra di demonizzare troppo il premierato?
«Il premierato è il frutto di un istinto autoritario. Ricorda Peter Sellers nel Dottor Stranamore quando gli partiva il braccio? C`è questo istinto, una riforma così sbilanciata non si spiega altrimenti».
Come mai è molto meno presente sulla scena politica? Circolano molte ipotesi…
«Io ho pensato sin dall`inizio che l`elezione di Schlein avrebbe dovuto portare a un cambio generazionale del partito, in cui le persone che hanno avuto ruoli di responsabilità avrebbero dovuto stare un passo indietro. Sto cercando di fare coerentemente questo».
A proposito di Schlein, sembra che il Pd sia già pronto a presentarle il conto dopo il voto di giugno.
«Gli elettori delle primarie hanno eletto Schlein come segretaria fino al 2027 e così sarà. Dopo le elezioni europee inizia un percorso complicato per costruire la coalizione, un percorso che dovrà guidare lei. Dobbiamo sgombrare dal nostro campo l`idea che ogni elezione sia un momento di vita o di morte».