«La Sicilia è sempre più povera, i siciliani scappano per trovare un lavoro o per curarsi, viviamo nelle emergenze, ma per chi governa l`Isola gli unici problemi sembrano essere la spartizione e gli equilibri di potere. Il centrodestra siciliano dovrebbe vergognarsi a tutti i livelli».
L`attacco diretto della senatrice del Pd Annamaria Furlan, genovese eletta in Sicilia ed ex leader della Cisl, è rivolto soprattutto a Renato Schifani, che guida la Regione, e Roberto Lagalla, sindaco di Palermo. L`ultima lite fra i due leader del centrodestra è scoppiata per il compleanno del magnate giapponese che a Palermo ha affittato due teatri e alberghi per 1300 ospiti.
Che giudizio dà sulle priorità di chi governa la Sicilia?
«La lite per i 1.300 ospiti del magnate giapponese la dice lunga sul livello del centrodestra siciliano, su quanto bisognerebbe fare e non stanno facendo, sulle promesse elettorali non mantenute. Purtroppo, ancora una volta la Sicilia si dimostra un laboratorio politico, della mala politica, che ritroviamo a livello nazionale. Le promesse elettorali non mantenute da Schifani e Lagalla sono le stesse che non sta mantenendo Giorgia Meloni».
Da mesi la maggioranza che sostiene Roberto Lagalla discute per un rimpasto in giunta a Palazzo delle Aquile, dopo appena 16 mesi di governo di Palermo e solo perché un assessore ha cambiato casacca. Cencelli gongolerebbe, non crede?
«Questo è il risultato di un livello politico infimo. Invece di discutere su un assessore da dare in più a Forza Italia suggerisco al sindaco di farsi una bella chiacchierata con i
volontari della Caritas, con quelli di Sant`Egidio, con le famiglie che attendono a fine mese un pacco alimentare per dare da mangiare ai figli. Vada a parlare con i palermitani in difficoltà, ascolti il grido d`aiuto di una città allo stremo invece di centellinare nomine e poltrone fra i propri alleati».
Nel frattempo, Palermo da tre anni e mezzo non ha un servizio per asfaltare le strade, non ha i mezzi per raccogliere i rifiuti, non ha i vigili per controllare traffico e movida, non ha gli uffici per dare una carta d`identità nuova al cittadino…
«E aggiungo che i Comuni siciliani, Palermo in testa, perderanno centinaia di milioni di euro di fondi del Pnrr perché non sono stati in grado di redigere i progetti, perché non hanno capito che le uniche poltrone da occupare subito con persone qualificate erano quelle dei tecnici. Palermo e la Sicilia perderanno l`ennesimo treno per migliorare la qualità della vita dei siciliani. E per cosa? Per perdere tempo su quanti assessori deve avere in giunta Forza Italia. Agli occhi della gente questo teatrino è patetico».
Le riforme sono bloccate, le scelte sono continuamente rimandate, a cominciare da quelle sui rifiuti. Termovalorizzatori o raccolta differenziata? O entrambi?
«Schifani prenda una strada e la porti fino in fondo. Si assuma la responsabilità di una scelta sulla questione rifiuti. L`emergenza rifiuti oggi è figlia di sei anni di governo del centrodestra che ha favorito il mantenimento di questa situazione. Ogni ritardo nella programmazione è responsabilità del governo regionale».
Nella sanità le nomine dei manager alla fine saranno solo merce di scambio nel mercato delle candidature alle prossime europee. Le Asp siciliane sono commissariate, i medici scappano dagli ospedali verso il privato e al cittadino viene negato il diritto alla salute. Che succede?
«I siciliani continuano a restare in lista d`attesa, si vanno a curare fuori regione ma pagano una sanità fra le più costose d`Italia. Litigano per le nomine, mettono veti, paralizzano l`azione di governo, con un concetto predatorio della politica. In parte lo fanno per nascondere la loro incompetenza».
Sia alla Regione con il trasporto pubblico che a Palermo con i rifiuti c`è chi sostiene che non si voglia risolvere il problema per amplificare l`emergenza e aprire la strada ai privati.
«È il solito canovaccio delle destre: non risolvere i problemi creando le emergenze, non affrontarle fino ad arrivare al punto di non avere più gli strumenti per gestirle per poi affidarsi ai privati, che passano per i salvatori della patria a spese della collettività».
Con l`ex governatore Totò Cuffaro, condannato per mafia, tornato protagonista dei giochi politici siciliani, le guerre interne al centrodestra sono prove tecniche di un ritorno al passato?
«Da quanto osservo, la Sicilia non sembra mai essere uscita da quel passato».


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