“Da quest’Aula lancio un appello al nostro Governo e al Ministro degli Esteri per avviare un’interlocuzione con il Governo argentino per evitare che il negazionismo si faccia strada. Ci uniamo all’appello delle forze di opposizione argentine, di movimenti, associazioni e sindacati per chiedere di invertire questa politica e garantire la continuità lavorativa di tutti i dipendenti pubblici licenziati e per tenere aperte tutte le istituzioni e tutti i programmi che rafforzano la memoria delle vittime della drammatica dittatura argentina”. Lo ha detto nell’Aula di Palazzo Madama la senatrice del Partito Democratico Annamaria Furlan intervenendo a fine seduta sul rischio della chiusura dei luoghi della memoria in ricordo delle vittime della dittatura argentina. “E’ forte la preoccupazione per le iniziative adottate in questi ultimi mesi dal Governo Milei – ha proseguito Furlan – che mettono in discussione le tappe compiute in Argentina per politica della memoria. Si affaccia una strategia dell’oblio che passa da due iniziative solo all’apparenza distinte: il licenziamento di milioni di lavoratori pubblici, molti dei quali lavorano nei luoghi della memoria, e la decisione di sciogliere il Conadi e di mettere a rischio la Banca nazionale di dati genetici, caposaldo per la ricerca dei minori sottratti alle madri”. “I luoghi della memoria, senza lavoratori, hanno il destino segnato e rischiano di essere chiusi. Sono la testimonianza materiale di quanto accaduto, riparazione simbolica alle vittime e luoghi di riflessione e formazione – ha concluso la senatrice Pd – di una cittadinanza consapevole del valore dei diritti umani e della democrazia”.
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