“Una festa della mamma davvero particolare
quella che insieme ad altri colleghi istituzionali ho vissuto
oggi con le donne detenute al carcere di Pontedecimo, tanta
speranza tanta tristezza tanta umanità. Madri lontane dai loro
figli che aspettano di incontrarli ai colloqui di vederli nelle
video chiamate, madri per cui la pena maggiore e’ non poterli
abbracciare consolare vederli crescere. Genova e la Liguria non
hanno case protette per madri detenute e i loro bambini non ha
nemmeno strutture di custodia attenuate dove madre e figlio
possono stare insieme”. Lo dice la senatrice del Pd Annamaria
Furlan.
“I percorsi formativi previsti sono del tutto insufficienti –
prosegue Furlan – preparare le persone ad affrontare il mondo del
lavoro una volta terminata la loro pena. La vita in carcere non
può essere un tempo vuoto ma deve essere il tempo che prepara ed
aiuta a rinnovarsi a cambiare in meglio il proprio destino per
dare ali alla speranza di chi sta duramente pagando i propri
errori. Sono le istituzioni che sono chiamate a creare queste
condizioni a far sì che la possibilità di ricominciare sia data a
tutti . Solo partendo dagli ultimi si crea la comunità inclusiva
senza la quale siamo tutti più egoisti ma anche più soli e
vulnerabili. I bambini hanno il diritto di stare con le loro
madri non dietro le sbarre ma in strutture adeguate che la legge
prevede ma che troppo spesso sul territorio non si realizzano”.


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