“Tutti i provvedimenti sulle pensioni sono peggiorativi della situazione attuale, a partire dalla perequazione delle pensioni che penalizza gli attuali pensionati sino ad arrivare a quota 103, che restringe ulteriormente il campo di applicazione rivolgendosi a una platea ipotetica di 40 mila destinatari. La rigidità dei 41 anni di contributi abbinati ai 62 dell’età crea ulteriori difficoltà alle donne lavoratrici, senza contare che i provvedimenti sulla perequazione fanno fare cassa ai danni dei pensionati per circa 20 miliardi e neppure la metà servirà a finanziare quota 103”. Lo dice la senatrice del Pd Annamaria Furlan, componente della Commissione Lavoro. “Disastroso per le donne – prosegue Furlan – il provvedimento su Opzione Donna: non solo si conferma un taglio pensionistico che può arrivare anche al 30 per cento, ma si innalza l’età di opzione di donna fino a 2 anni per le lavoratrici senza figli. Noi abbiamo bisogno di una riforma previdenziale che riconosca il valore sociale della maternità attribuendo ad esempio un anno di contributi in più per ogni figlio, non rendendo ancora più difficile andare in pensione per le donne che pur non avendo figli possono altresì avere impegni di cura dentro la famiglia. Così non si riconosce il valore della maternità, ma si penalizzano le donne lavoratrici”.