“La produzione industriale in Italia segna livelli allarmanti. I dati Istat di novembre segnano ancora un trend negativo, da ventuno mesi consecutivi gli indici sono in calo. A determinare questa situazione incide in maniera prevalente la crisi del mercato dell’auto, ecco perché condivido appieno l’appello lanciato oggi sulle pagine del Quotidiano Nazionale da Stefano Bonaccini, Giorgio Gori e Vincenzo Colla”. Lo afferma in una nota la senatrice del Partito Democratico Annamaria Furlan.
“Non c’è tempo da perdere per invertire la rotta, ma il Governo non sembra aver capito la gravità della situazione – aggiunge la senatrice Pd -. Davanti ad una crisi senza precedenti hanno tagliato più di 4 miliardi in finanziaria al settore dell’automotive, compiendo passi indietro scellerati sulla transizione ecologica. Senza crescita non esiste buona occupazione e all’orizzonte c’è la minaccia delle politiche protezionistiche di Trump”.
“La ricetta contenuta nell’appello di Bonaccini, Gori e Colla va nella giusta direzione: politiche di rilancio soprattutto nel Mezzogiorno, contratti di sviluppo per mantenere la produzione in Italia e ammortizzatori sociali per sostenere i lavoratori – sottolinea Furlan -. Il punto vero è che la crisi dell’auto è diventata il pretesto per dare spazio agli slogan della destra contro le politiche green. Ancora una volta invece chiediamo di superare il facile populismo e accompagnare questa sfida epocale per la transizione verde, che richiede visione e concretezza. Servono investimenti nella formazione dei lavoratori per superare il mismatch tra domanda e offerta e investimenti per la conversione della produzione industriale. Con gli slogan facili – conclude la senatrice Furlan – l’Italia non riparte. Accanto alla richiesta di un piano di azione europeo sull’automotive, giusta e necessaria, serve che anche il Paese faccia la propria parte con scelte di prospettiva per un piano italiano di rilancio del settore”.