“Il dato sugli infortuni, 500 mila l’anno, e sulle morti sul lavoro è drammatico. In un paese civile, non è assolutamente ammissibile registare la media di tre morti al giorno, che testimonia lo scarso valore che si attribuisce alla vita. Il lavoro non può esser sinonimo di infortunio, di morte, ma deve essere vita”. Lo ha detto Annamaria Furlan, senatrice del Partito Democratico, intervenendo nel corso del convegno promosso e organizzato dalla Filca Cisl “Basta vittime del lavoro”, in corso a Palazzo Moncada a Caltanissetta. “Occorre incidere tempestivamente a livello legislativo -continua Furlan-  potenziando la prevenzione, la vigilanza e i controlli e prevedendo immediatamente l’assunzione di 10 mila ispettori del lavoro, il cui numero oggi è davvero esiguo ed è necessario richiamare al dovere tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle imprese. Investire sul lavoro non deve essere una scelta ma un obbligo e deve essere obbligatoria ed esigibile per tutti i lavoratori e i datori di lavoro  la formazione alla sicurezza ,  condizionando i finanziamenti alle imprese a requisiti di legalità, senza legalità non c’è sicurezza. Solo cosi’ si combattono le morti sul lavoro e soprattutto – conclude- bisogna prevedere pene certe e stringenti quando le imprese non rispettano la sicurezza e mettono a rischio l’incolumità di tanti padri di famiglia”.

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