“Non passa settimana in cui non si apprenda di operazioni internazionali antidroga coronate da successo, grazie al coordinamento a guida italiana di Eurojust. Oggi, ad esempio, la Guardia di Finanza di Genova ha proceduto al maxisequestro di oltre 360 chili di cocaina, grazie alla preziosa cooperazione giudiziaria internazionale instaurata da Eurojust, assieme alle autorità francesi, spagnole e colombiane.

Questa è la strada da sostenere per fare fronte al dilagare della droga nel nostro paese. Anche la triste cronaca dei giorni scorsi, con l‘uccisione del giovane carabiniere Cerciello Rega, dimostra come il consumo di droghe in Italia sia sempre più una vera emergenza per il Paese.

Ma non è con la propaganda o con i semplici complimenti alle forze inquirenti che si risolve il problema. Bisogna dotarli degli strumenti e delle risorse necessarie. Innanzitutto risorse umane.

Il pool italiano all‘interno di Eurojust, ad esempio, continua ad operare sotto organico da mesi. Bisogna procedere celermente alle nomine. Inoltre va assegnata piena natura giudiziaria alle funzioni del componente nazionale, che oggi ricopre la prestigiosa carica di vicepresidente. Altrimenti si rischia di depotenziarne l’operato.

Come pure è necessario procedere in fretta con un adeguamento normativo rispetto al regolamento Eurojust, altrimenti si rischia di azzoppare proprio i componenti italiani all‘interno dell‘utilissimo organismo europeo.

I traffici di droga, a livello internazionale, continuano ad essere la fonte prioritaria di reddito per il crimine organizzato. Anzichè fare bieca propaganda il Governo potenzi gli strumenti in grado di arginare il fenomeno. Doti il pool italiano di Eurojust del minimo indispensabile.“ Lo dichiara la senatrice del Pd Laura Garavini, componente della Commissione Antimafia.


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