‘Oggi sono state ufficializzate le mie dimissioni da capogruppo Pd della commissione Lavoro del Senato. Le avevo consegnate il 9 dicembre a seguito dei risultati del congresso’. Lo afferma la senatrice Maria Grazia Gatti che spiega: ‘Ho sostenuto la candidatura di Cuperlo e condivise le sue tesi che sono risultate di assoluta minoranza. A questo punto mi è sembrato naturale rassegnare le dimissioni perchè il capogruppo di commissione svolge una funzione squisitamente politica. Sono convinta che chi vince debba governare’. ‘Non sono d’accordo con la proposta politica di Renzi – aggiunge – che pure ha ricevuto un larghissimo consenso. In particolare, non condivido la genericità delle posizioni sul lavoro, penso che regole sulle tipologie contrattuali non servano a riattivare la crescita e l’occupazione. E’ solo creando lavoro che si rimettono in moto domanda interna, produzioni, consumi e crescita’. ‘Credo che la crisi in cui siamo sia stata generata anche dal fallimento di politiche sul lavoro che hanno via via abbassato livelli di tutele per i lavoratori, frammentando le tipologie contrattuali, dequalificando progressivamente in questo modo il nostro apparato produttivo che ha tentato di competere abbassando il costo del lavoro. Siamo ora di fronte ad una generica proposta di contratto unico, abbiamo già dato… Ne abbiamo discusso per anni. Si tratta di vecchie proposte già logore e fatte in periodi in cui la crisi più grave del dopoguerra non era nemmeno cominciata. Oggi avremmo bisogno di proposte nuove che fossero capaci di contrastare la crisi partendo dallo stato dei nostri conti pubblici. L’obiettivo dovrebbe essere riordinare le procedure e le tipologie, disboscarle il più possibile, evitare ulteriore precarizzazione dei contratti di lavoro e cominciare ad operare per allargare la copertura degli ammortizzatori sociali. Sono convinta che la rottura fra il sostegno al reddito e il lavoro sia l’altra faccia della medaglia della finanziarizzazione dell’economia, e non sono d’accordo. Ho chiesto di cambiare commissione (mi sembra opportuno) ma continuerò ad occuparmi di lavoro con l’obiettivo di evitare ulteriori precarizzazioni e allargare le tutele. Auguro quindi buon lavoro alla nuova capogruppo, Anna Maria Parente che affronterà con tutto il gruppo una congiuntura difficile da una postazione molto delicata’.