‘Affrontare con successo la disoccupazione giovanile è la nostra priorità assoluta, perché non c’è sviluppo, né futuro, se si lasciano indietro le generazioni più giovani. Fa bene il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, anche alla luce dei dati dell’Ocse, che oggi ci ricordano come l’Italia sia solo 4a nella classifica dei paesi dell’area per percentuale di disoccupati under 25, a ricordarci che si tratta di far sì che la nostra Repubblica sia all’altezza dell’articolo 1 della Costituzione. Creare lavoro per le ragazze e i ragazzi di questo Paese è il nostro pensiero costante, ed è su questo che abbiamo chiesto di investire ogni euro disponibile’. Lo dice la senatrice Rita Ghedini, componente della Commissione Lavoro e segretaria d’aula del gruppo del Pd.
‘Le misure che il governo ha messo in campo in questo primo mese di attività – prosegue Ghedini – vanno nella giusta direzione. Noi attendiamo le decisioni del Consiglio europeo che, grazie all’impegno del Premier Letta, a fine giugno sarà interamente dedicato al tema e i provvedimenti che l’Esecutivo assumerà. E’ necessario anticipare al 2013 le misure previste dal programma europeo Youth Guarantee, investendo sulle politiche attive per facilitare l’ingresso e la permanenza dei giovani nel mercato del lavoro. Ma soprattutto si deve puntare sulla crescita. I posti di lavoro si creano con la ripresa – conclude Rita Ghedini – non con interventi sulla regolazione in materia contrattuale’.
‘Le misure che il governo ha messo in campo in questo primo mese di attività – prosegue Ghedini – vanno nella giusta direzione. Noi attendiamo le decisioni del Consiglio europeo che, grazie all’impegno del Premier Letta, a fine giugno sarà interamente dedicato al tema e i provvedimenti che l’Esecutivo assumerà. E’ necessario anticipare al 2013 le misure previste dal programma europeo Youth Guarantee, investendo sulle politiche attive per facilitare l’ingresso e la permanenza dei giovani nel mercato del lavoro. Ma soprattutto si deve puntare sulla crescita. I posti di lavoro si creano con la ripresa – conclude Rita Ghedini – non con interventi sulla regolazione in materia contrattuale’.