Gli emendamenti del Pd per i redditi medio-bassi, i precari, i pensionati e il sostegno a chi è in difficoltà
‘Gli emendamenti del Pd sul lavoro puntano a sostenere i lavoratori e le famiglie delle fasce di reddito più basse. In particolare, puntiamo a concentrare gli effetti del cuneo fiscale, possibilmente in un’unica tranche, soprattutto su chi guadagna meno di 30 mila euro lordi, con l’effetto massimo per chi percepisce tra i 15 e i 18 mila euro. Tra le altre misure a tutela dei redditi puntiamo a rivedere il sistema dell’indicizzazione delle pensioni, per non penalizzare quelle più basse. A sostegno dell’occupazione dei lavoratori colpiti dalla crisi, proponiamo la proroga degli sgravi contributivi per i lavoratori inscritti nelle liste di mobilità delle piccole imprese e la proroga per il 2014 dell’aliquota contributiva al 27% per i titolari di partita Iva iscritti alla gestione separata. Abbiamo inoltre proposto di finanziare per 400 milioni la sperimentazione di uno strumento per l’Inclusione Attiva, che consenta di assistere le fasce più povere, inserendole contestualmente in un percorso di accesso al lavoro’. Lo dice la senatrice Rita Ghedini, segretaria d’Aula del gruppo Pd e componente della Commissione lavoro. ‘Sul piano sociale – prosegue Rita Ghedini – riteniamo indispensabile aumentare di almeno 250 milioni il Fondo per la non autosufficienza, riportando anche il Fondo per le politiche sociali al livello dello scorso anno e di potenziare l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria domiciliare a favore delle persone non autosufficienti che hanno bisogno di cure 24 ore su 24. Per evitare che vengano meno i servizi ai cittadini, soprattutto nella sanità, proponiamo di allentare i vincoli sul turn over del pubblico impiego, in particolare per le aziende del Servizio sanitario nazionale. Il disegno di legge di stabilità prevede il taglio degli straordinari del 10% per il pubblico impiego, noi proponiamo di cancellare questa misura per il personale sanitario impiegato nelle aree critiche, come le terapie intensive. Abbiamo inoltre presentato emendamenti finalizzati ad anticipare il pensionamento per l’assistenza ai figli conviventi gravemente disabili e a riconoscere alle lavoratrici madri un anticipo sull’età del pensionamento pari a 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni’.