“Quello turistico è un settore strategico e determinante che non può essere abbandonato alla confusione e legato a logiche vecchie e ormai arretrate che non rispondono alle stesse richieste di novità che sono giunte forti dalle associazioni di categoria in audizione”. Lo ha detto il senatore del Pd Francesco Giacobbe intervenendo in aula.
“Il disegno di legge che disciplina la professione di guida turistica – ha aggiunto – non soddisfa le esigenze migliorative né dal punto di vista di garantire una professionalità sempre più elevata a chi vive già questo mondo o vuole farne parte, né offre tutele ai lavoratori di questo settore, esposti a forte concorrenza, non sempre leale. E, cosa ancor più grave, non ha alcuna caratteristica strategica o visione di futuro per le nostre guide e il loro apporto al settore turistico”.
Per il Senatore eletto nella circoscrizione Africa-Asia-Oceania-Antartide, la maggioranza ha adottato scelte molto discutibili soprattutto attraverso emendamenti che hanno finito per peggiorare il testo originario e che finiscono solo per soddisfare la volontà di controllo e accentramento tipica del ministero del turismo. Fa discutere, infatti, il ridimensionamento, piuttosto marcato, del ruolo delle regioni nella formazione ed in particolare nei corsi per l’aggiornamento professionale richiesti alle guide su base triennale, che sono stati accentrati nelle mani del ministero del turismo, senza neanche mantenere qualche forma di intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni su contenuti modalità di svolgimento e durata”.
È stato, inoltre, “inspiegabilmente soppresso il riferimento allo scopo didattico delle visite guidate, e non si è voluto rafforzare l’elemento della specializzazione territoriale nell’esame di abilitazione”.
“Scelta – ha spiegato Giacobbe – alquanto discutibile visto che le specializzazioni sono usualmente collegate al territorio e dovrebbero essere gestite in loco per ottenere i migliori risultati. Mi chiedo… Questa volontà di controllo e accentramento tipica del ministero del turismo, come si sposa con la strategia di autonomia perseguita dal governo?”.
“C’è, poi, un’altra questione molto importante- ha concluso Giacobbe – quella delle guide turistiche riconosciute a livello europeo, per le quali è stato introdotto l’obbligo di un ‘tirocinio di adattamento’ di durata biennale, ‘accompagnato da una formazione complementare’ ed oggetto di valutazione da parte del ministero del turismo, in spregio alla normativa europea, assolutamente irrealistico e incongruente anche solo alle previsioni normative vigenti. E fra queste guide ci sono tanti nostri connazionali residenti all’estero per i quali verrà aggiunto un nuovo ostacolo nel riconoscimento dei titoli acquisiti e nella possibilità di lavorare in Italia”.