“‘Ettore Rosato ti bruceremo vivo’ non è un’offesa, è una minaccia. Tanto più odiosa perché usata da un individuo (chiamarlo persona sarebbe eccessivo) che potrebbe diventare assessore in una ipotetica giunta M5S in Sicilia, secondo quanto indicato dal candidato presidente Giancarlo Cancellieri. Non si può banalizzare un episodio del genere. Tutti noi dobbiamo ribellarci con forza all’imbarbarimento della dialettica politica, del confronto aspro ma civile”. Lo scrive su Facebook la vice presidente del Senato, Rosa Maria Di Giorgi.
“Sappiamo che in democrazia le opinioni possono essere radicalmente differenti – prosegue – anche su una norma importante come la legge elettorale. Poi però c’è un limite, umano innanzitutto, che non va mai valicato, perché oltrepassarlo è pericoloso. Le parole sono pietre, tanto più quando le usa un politico. Ai capi del Movimento 5 Stelle chiedo, con Ettore Rosato, che si fermi la campagna di odio. Che ci si dissoci da un tale linguaggio e da una tale bieca rappresentazione delle differenze politiche. Siamo di fronte ad una dissoluzione del senso civico che rischia di trascinare il nostro paese nel baratro. Quando all’avversario politico si risponde non nel merito del confronto, ma con un attacco personale di tale gravità, con ingiurie e minacce, andando a solleticare immaginari foschi che riecheggiano le pagine più buie della nostra storia, è il momento di dire con fermezza che il limite è stato abbondantemente superato. Per questo io sto con Rosato con tutta la fermezza di chi crede ancora che la politica sia un’arte nobile quando la si esercita nel rispetto dell’avversario di turno, ma che possa trasformarsi in una pratica abominevole quando viene confusa con la violenza. Prima del linguaggio. Poi dei gesti. Poi ancora con chissà altro. E’ l’ora di dire basta – conclude Di Giorgi – dopo potrebbe essere troppo tardi”.