“Il Senato ha approvato il disegno di legge n. 1892 recante interventi per il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche. È un provvedimento per l’università, per incentivare i dipartimenti di geologia che spesso hanno pochi professori e anche pochi iscritti. In questo momento c’è necessità di favorire la ricerca nel campo della geologia e di avere più persone e professionisti che si occupano di tale ambito. Con questo ddl incentiviamo i ragazzi ad iscriversi a quelle facoltà e, nello stesso tempo, semplifichiamo alcuni percorsi all’interno degli atenei, per costituire dei dipartimenti anche con un numero di professori inferiore rispetto a quello richiesto per tutti gli altri dipartimenti”. Lo dice la senatrice del Pd Rosa Maria Di Giorgi, relatrice ai provvedimenti sulla formazione e la ricerca in geologia, intervenuta nell’Aula del Senato.
“Il ddl – ha proseguito Di Giorgi – è stato già approvato in prima lettura dalla Camera e la 7a Commissione del Senato ci ha lavorato molto. Il testo si compone di tre articoli ed intende sostenere la formazione e la ricerca nel campo delle scienze geologiche e, più in generale, delle scienze della terra. Il testo promuove gli studi in materia di scienze geologiche attraverso incentivi per i nuovi iscritti, per la realizzazione di specifici progetti e per l’acquisizione di strumentazioni specialistiche da parte dei dipartimenti e degli enti di ricerca che si occupano di studi e innovazione. Tra gli emendamenti approvati in Commissione, al fine di incentivare l’iscrizione di studenti capaci e meritevoli ai corsi di laurea appartenenti alla classe e L34 (scienze geologiche) e ai corsi di laurea magistrale appartenenti alle classi LM74 (scienze e tecnologie geologiche) e LM79 (scienze geofisiche), l’articolo 1 («Incentivi per l’iscrizione a specifici corsi di studio») ora prevede che venga destinata una quota almeno pari a 150 mila euro del fondo per il finanziamento ordinario delle università statali, nonché del contributo statale erogato alle università non statali legalmente riconosciute, per l’anno 2017. L’articolo 2 intende sostenere la ricerca per la previsione e prevenzione del rischio idrogeologico, con due diverse tipologie di finanziamento. L’articolo 3 stabilisce che si possano costituire dipartimenti universitari con la presenza anche di soli 20 professori, ricercatori di ruolo e ricercatori a tempo determinato (quindi non più 35), specificamente per questo ambito disciplinare, purché gli stessi costituiscano almeno l’80 per cento del totale. In questo modo il ddl risolve la grave criticità delle università italiane, con una notevole contrazione del numero di dipartimenti di scienze della terra nei vari ateneia. Vogliamo, invece – conclude Di Giorgi – dare nuovamente un’identità forte e incentivare la ricerca in questo settore disciplinare, proprio per le necessità che abbiamo nel nostro Paese, così esposto a rischi di varia natura in primis idrogeologici e sismici”.