In caso di vittoria del Sì al referendum si rischia la replica di quello che è accaduto a Palazzo Madama sul casoAlbertini: l`introduzione di un`immunità perpetua per i nuovi senatori, uno scudo totale per le loro vicende giudiziarie”. Felice Casson, senatore Pd ed ex magistrato, è l`unico dem che lunedì sera in Giunta delle immunità ha votato contro la richiesta di insindacabilità
delle opinioni richiesta da Gabriele Albertini (senatore Ap) in cerca di uno scudo parlamentare nella vicenda che lo vede imputato per calunnia nei confronti dell`ex procuratore di Milano, Alfredo Robledo. I fatti in questione si riferiscono a un esposto presentato
da Albertini nel 2012 contro Robledo, anno in cui l`ex sindaco di Milano era parlamentare europeo ma non ancora senatore (è stato eletto nel 2013).
Senatore Casson, alla luce del referendum, perché è cosi grave quello che è accaduto in giunta?
Perché, se anche l`aula confermerà l`insindacabilità delle opinioni espresse da Albertini quando non era senatore, si garantirà a sindaci e consiglieri regionali non direttamente eletti dal popolo un`immunità anche per fatti precedenti al loro ingresso a
Palazzo Madama. Una cosa fuori da ogni ragionevolezza e anti costituzionale: i cittadini non saranno più uguali di fronte alla legge. Ci saranno quelli di serie A e quelli di serie B.
Facciamo un esempio.
Poniamo che un`inchiesta della magistratura coinvolga un determinato numero di esponenti politici locali: quelli che diventeranno senatori otterranno l`immunità e continueranno a svolgere le loro mansioni, anche in consiglio regionale; gli altri finiranno dritti in galera. Basteràfarsi eleggere in Senato per scampare alla giustizia.
Il caso Albertini farà scuola?
L`articolo 68 della Costituzione è molto chiaro: i membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti nell`esercizio delle loro funzioni. Albertini nel 2012 non stava in Senato. Ma in Parlamento vale anche la
prassi: questo è un pericoloso precedente cui i futuri senatori con guai giudiziari potranno appellarsi. Un regalo a tutti i politici locali
sotto inchiesta.
Un altro punto dolente della riforma, dunque?
Sicuramente è uno degli aspetti negativi. È l`ulteriore conferma che la riforma costituzionale non è fatta per la collettività ma per assecondare interessi specifici della classe politica.
Secondo lei l`immunità andrebbe tolta tout court?
Io sono favorevole a mantenere uno scudo per le opinioni espresse durante il mandato, ma sono contrario al divieto di perquisizione, intercettazioni e arresto per i parlamentari (per i quali oggi occorre l`autorizzazione del Parlamento, ndr): si tratta di
un privilegio di casta inaccettabile e pericoloso. Anche perché le decisioni non sono quasi mai prese nel merito della vicenda, ma sempre per ragioni di opportunità politica. Io sono in Giunta delle immunità da tre legislature e di casi, a partire da quello di Antonio
Azzollini – per cui mi sono anche autosospeso dal Pd – ne ho visti parecchi. A suo tempo avevo proposto che il giudizio sui parlamentari fosse espresso da un organo terzo. Senza successo.
Albertini è stato salvato per opportunità politica?
Tutto fa pensare che sia così. Il Pd ha cambiato relatore: il primo, Giorgio P agliari, era contrario.
Però i nostri Padri costituenti l`immunità parlamentare in Costituzione l`hanno messa.
Sì, ma quella era un`altra epoca storica: nell`immediato dopoguerra si temeva che una magistratura di derivazione ancora fascista
potesse indagare un esponente politico per aver partecipato a una manifestazione. Ora quel pericolo non c`è più.