‘Erano alcuni decenni che cercavamo di mettere mano al sistema processuale e penale. Con questo disegno di legge siamo di fronte a un cambiamento storico per quanto riguarda il sistema delle pene e l’applicazione di misure alternative al carcere. Si modificano infatti le forme di detenzione, della messa in prova anche delle persone adulte, il rito degli irreperibili e degli assenti nel processo. Si propone inoltre la depenalizzazione di condotte di nessun rilievo criminale e sociale, mantenendo la misura del carcere soltanto per reati di grave allarme sociale’. Così Silvana Amati, senatrice del Partito Democratico, commenta l’approvazione da parte del Senato del ddl sulle pene detentive, del quale era tra i primi firmatari. ‘Si tratta di una soluzione che nel suo complesso permette di tenere insieme sia la tutela della sicurezza e che la certezza della pena. Inoltre – continua – con questo decreto l’immigrazione clandestina torna a essere un illecito amministrativo, senza che questo si traduca nell’ingresso incondizionato nel nostro Paese. Per anni la clandestinità era stata strumentalizzata ideologicamente dalla Lega per le sue campagne elettorali. Era un reato che aveva soltanto l’obiettivo di intasare gli uffici di polizia, di procura e giurisdizionali. Pretendere di sottoporre a processo penale chi sbarcava sulle nostre coste costituiva una misura contraria ai principi di civiltà, che da sempre sono un caposaldo della battaglia del Partito Democratico. Da oggi inizia un nuovo percorso – conclude Amati – perché è stata posta la prima pietra per modificare anche le politiche per l’immigrazione’.

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