“Quello che Di Maio pensa sulla proposta di legge Pillon lo deve dire non su fb, come se fosse opposizione in Parlamento, ma ai suoi alleati di Governo nei luoghi deputati. Altrimenti fa solo il vergognoso gioco a uso e consumo dei media in cui è maestro.
Lo stesso gioco in cui si è esibito Spadafora. Fanno come sulla Diciotti, sparano a zero, si puliscono l’anima, poi si allineano, trovano le pezze a colore e non si vergognano di smentire sé stessi. Quel Disegno di Legge è osceno, non solo perché sferra dalla prima all’ultima parola un attacco alle donne. Perché rischia di massacrare i minori trasformandoli in cose, un “bene” da dividere esattamente a metà come un oggetto della casa familiare. Non può essere la norma, lo sappiamo bene, a determinare il benessere degli adulti e dei minori. Una bugia cara al centrodestra, ma una impostura. Il nostro Paese ha già una legge sull’Affido condiviso che nel corso di questi anni ha dimostrato tutta la sua bontà.
Di Maio lo sa come lo sappiamo noi: se veramente lui, Salvini, Pillon e tutti gli altri hanno a cuore la famiglia, allora lavorino realmente in questa direzione e guardino il paese reale, non lo loro fantasie. A parole difendono la famiglia ma nei fatti cancellano il voucher baby sitting, difendono la genitorialità ma non sono capaci di proseguire il lavoro da noi avviato su asili nido e servizi per le famiglie, difendono le donne ma alimentano impianti normativi che le offendono e le riportano indietro di decenni, rivendicano una presenza più forte del padre nella relazione con i figli e pensano che possa accadere per norma e non con un lavoro, affettivo, culturale, di consapevolezza e disponibilità, che ogni uomo e ogni padre ha il compito di fare. Un lavoro che possiamo sostenere allargando le maglie della conciliazione vita-lavoro e del congedo parentale, come noi avevamo iniziato a fare, per le lavoratrici madri e anche per i padri lavoratori. Perché la famiglia si sostiene veramente combattendo la carenza di servizi e con solidi percorsi di accompagnamento nei casi di crisi familiari. Altrimenti è solo la peggiore delle propagande. Sulla pelle dei minori e delle donne”.


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