Arriveremo prima della Cassazione
  Ex magistrato, impegnato in casi importanti come l`Operazione
Gladio e le morti al Petrolchimico di Marghera, il senatore
Pd Felice Casson è convinto che alla fine la politica sarà più veloce
dei giudici.
Il processo d`Appello bis ha ridotto
a due anni l`interdizione ai pubblici uffici per Silvio Berlusconi dopo
che la Cassazione il 1° agosto scorso aveva rinviato
il calcolo della pena accessoria ai giudici di secondo grado. La
decadenza dell`ex premier dal Senato è ancora in alto mare. Perché?


«La sentenza non è ancora definitiva in quanto gli avvocati ricorreranno
in Cassazione. Lo diventerà, con tutta probabilità, verso il mese di
marzo del 2014, mentre in Senato la questione della decadenza dovrebbe
essere risolta entro fine mese, al massimo ai primi di novembre».

Che cos`è necessario per rispettare i tempi
da lei indicati?

«La Giunta in due mesi ha fatto tutto
il possibile e ha avanzato la proposta al Senato. Ora dipenderà tutto dal
presidente Grasso: dovrà arginare tutte le mosse per perdere tempo
che potrebbero essere messe in atto dal Pdl. Il Presidente del Senato dovrà,
insomma, rispedire al mittente tutti i tentativi di fare melina».

Ma la polemica infiamma: il ministro
delle Riforme Gaetano Quagliariello valuta la riduzione dell`interdizione
di Berlusconi da 5 a 2 anni come il segnale dell`esigenza della legge Severino,
che prevede un`interdizione a sei anni, tre volte la sentenza. Lei cosa
ne pensa?

«Che Quagliariello è un pentito e i
suoi amici del Pdl dei dissociati. Ma come? Fino a pochi mesi fa erano tutti
d`accordo sulla necessità di un Parlamento pulito, con persone degne di
rappresentare il popolo italiano, tant`è che hanno approvato la legge Severino,
e ora invece cambiano idea all`improvviso. Un`inversione di
marcia che quanto meno è sospetta: è evidente che dietro le parole del ministro
Quagliariello e degli altri esponenti Pdl c`è l`unica intenzione
di difendere Berlusconi».
Perché insistono nel ribadire l`ingerenza
della magistratura nel mondo politico?


«Perché da 20 anni, da quando Berlusconi
è in politica, dobbiamo confrontarci con i suoi problemi giudiziari
e il Pdl non ha ancora capito che lui non è diverso dagli altri italiani.
Non esiste alcuna persecuzione nei suoi confronti, va applicata la legge e
basta».
Il nostro sistema giudiziario
non ha delle pecche?

«Le ha: occorre modificare ad esempio il
sistema per la depenalizzazione e la detenzione preventiva.
Ma di questo i ministri della giustizia Pdl non si sono mai interessati.
A loro interessa solo la salvezza di Berlusconi».