‘I 4 mila emendamenti non ci spaventano: il partito è compatto e se serve lavoreremo anche di notte: l’Irlanda ci ha dato sprint’
Nonostante il diluvio di emendamenti (4320), abbattutosi sul testo base delle unioni civili, Monica Cirinnà senatrice del Pd relatrice della legge, non si fa spaventare. Dal risultato dell`Irlanda arrivano tali e tanti segnali positivi, che una piccola feluca nel mare in tempesta, è diventata una robusta e moderna barca a vela. La trasposizione marinara ce la propone proprio lei, che è`al timone dell`imbarcazione e, da buona politica di lungo corso, sempre impegnata sui diritti civili, degli animali, della tutela dell`ambiente, rimane con- creta. «Se fossimo in una regata, direi – spiega Cirinnà – che abbiamo superato il primo giro di boa. Oltre la metà del percorso è stato fatto». Dalle quindici proposte di legge, dopo un lungo dibattito, la commissione giustizia del Senato è arrivata alla sintesi proposta appunto dalla senatrice, su cui c`è stato un voto per assumerla come testo base. «In mezzo ci sono state le audizioni, proposte da tutti i gruppi – rammenta – di tanti esperti, dell`associazionismo, di soggetti istituzionali che hanno a che fare con una materia complessa che prevede significative novità nell`ambito dell`applicazione della Costituzione e della modifica e integrazione di alcune leggi». C`è però chi si chiede cosa avverrà ora che si entra nel vivo, quali sono i tempi di approdo del testo in Aula.
«Da mercoledì 3 giugno noi saremo in condizioni – parlo al plurale perché è un lavoro collettivo che coinvolge innanzitutto il capogruppo del Pd in commissione Giuseppe Lumia – di chiedere al presidente di fissare la prima seduta per le dichiarazioni sui pareri. Prevedo che in due o tre sedute, visto la mole di emendamenti presentati, riuscirò a fornire tutti i pareri su ogni emendamento. Finita questa fase, si aprirà la discussione e i proponenti avranno su ogni richiesta di modifica venti minuti di tempo, poi si procederà al voto».
Gli oltre quattromila emenda- menti sono un numero spropositato di osservazioni, utilizzate per la gran parte a fini ostruzionistici come hanno ammesso pubblicamente i due maggiori firmatari, Giovanardi per Ncd e Malan di FI e venti minuti a testa significa un tempo infinito.
«Intanto preciso che siamo intenzionati a chiedere le notturne, che significa che alla chiusura dei lavori dell`Aula, ogni sera è possibile riunirsi al oltranza. Vi è poi da attendere quale sarà il giudizio del presidente della commissione Nitto Palma sugli emendamenti, a lui spetta il compito di valutarli e, quando lo ritiene, di renderli inammissibili. Quindi bisognerà vedere dei quattromila emendamenti quanti saranno cancellati». Il famoso ‘canguro gay’ non sarà possibile, per attuarlo ci sarebbe bisogno di un accordo tra le forze della maggioranza che sostengono il governo, che in questo caso non c`è, perché si tratta di una legge squisitamente parlamentare, dove ogni forza politica si comporterà autonomamente. Però la volontà politica del premier Matteo Renzi avrà un suo peso, per cui Monica Cirinnà è la paladina solitaria dei diritti gay o ha dietro di se robuste truppe?
«Ogni volta che incontro Renzi mi incita ad andare avanti, a non farmi intimorire dalle resistenze che emergono. Sicuramente tutto il partito, con il sostegno evidente di Micaela Campana responsabile dei diritti è con me. In commissione giustizia siamo unitissimi, stupendo è stato il dispositivo scritto dalla senatrice Lo Moro, approvato dalla commissione affari costituzionali, che deve per legge dare un parere di costituzionalità del provvedimento. Il gruppo del Pd è composito, i centoventi senatori rappresentano le varie sensibilità del partito, ma a parte alcuni senatori di ispirazione cattolica, non ci sono differenze sulla sostanza dell`impianto proposto».
A onor del vero si tratta di una parte dei senatori democratici cattolici, perché molti altri non solo non hanno posto questioni di dissenso, ma stanno aiutando concretamente la senatrice. Per tutti il potentissimo esponente di area dem, vice presidente del gruppo al Senato e componente della segreteria nazionale Giorgio Tonini che sui due punti più discussi della legge fornisce una piena copertura politica: «L`istituto della `stepchild adoption` dice Tonini – è una risposta equilibrata a un problema reale che va risolto. Al pari della questione della pensione di reversibilità che va equiparata a pieno e senza discriminazioni, secondo le norme della giurisprudenza ordinaria e allineandosi alle direttive europee in materia. Una differenziazione tra partner superstite, omo o etero che sia, verrebbe colta come una discriminazione di trattamento e finirebbe per essere oggetto di ricorsi». Per alcuni mesi però Giovanardi, Sacconi e Brunetta hanno tentato di terrorizzare i parlamentari agitando lo spauracchio di un costo sulla pensione di reversibilità dell`ammontare di 40 miliardi di euro.
«Come ha dimostrato lo studio dell`Inps sulla copertura finanziaria, richiesto dalla commissione sottolinea Cirinnà – il peso sul bilancio pubblico sarebbe del tutto sopportabile: il primo armo lo Stato spenderebbe 100mila euro, per diventare 500mila il secondo anno, fino a raggiungere nel 2025 i 6 milioni di euro. Inoltre, sarebbe giusto domandarsi perché mai ai contribuenti omosessuali debba essere negato un diritto dato a quelli eterosessuali».
D`altronde a scorrere anche velocemente gli emendamenti di Giovanardi e di Malan si comprende bene che oltre ad essere ostruzionistici siano deliberate provocazioni, per esempio questo testo: Sostituire l`articolo con il seguente: «Art. 3. – 1. La parte dell`unione civile tra persone dello stesso sesso (purché non transessuali) è indissolubilmente legato affettivamente (con obbligo di fedeltà) per almeno venti anni all`altra parte e non è equiparata ed eqùiparabile al coniuge della famiglia», è ripetuto una ventina di volte cambiando solo di un anno la durata dell`imposizione. Insomma l`ultra destra non molla la presa, anche se Berlusconi non fornisce la copertura di un tempo e, gran parte dei gruppi parlamentari hanno voglia di contribuire all`approvazione di un testo condiviso. Sel e Movimento cinque stelle sono pronti a fare la loro parte anche se quest`ultimi in commissione giustizia hanno presentato 56 emendamenti, che saranno ritirati, ma che potranno esser assunti da chiunque e, quindi, contribuire ad allungare i tempi. «È necessario che tutte le forze politiche al Senato – conclude Monica Cirinnà – si assumano le proprie responsabilità, anche rispetto ai vari passaggi necessari alla discussione e all`approvazione». Deve finire la campagna elettorale per le regionali, allora la discussione forse sarà libera da pesanti condizionamenti e potrà scorrere più velocemente.

Ne Parlano