“La reintroduzione del termine “genitori” sulla carta di identità porrà fine a una intollerabile discriminazione, triste lascito del passaggio di Matteo Salvini al Viminale: sono felice che la Ministra Lamorgese lo abbia ribadito oggi alla Camera rispondendo a un’interrogazione”. Lo dichiara Monica Cirinnà, senatrice e responsabile Diritti del Partito democratico. “Già in luglio” prosegue “avevo rivolto una interrogazione alla Ministra, in Senato, in occasione della quale era stato annunciato l’avvio dell’iter che sta per avviarsi a conclusione. Mi auguro che si possa arrivare rapidamente all’adozione del decreto: non possiamo infatti dimenticare tutte quelle bambine e quei bambini – anzitutto nelle famiglie arcobaleno – che pur avendo due mamme o due papà sull’atto di nascita, magari in forza di sentenza di adozione, o per riconoscimento registrato da parte del Comune – non vedono riconosciuta quell’identità sui documenti, a causa dell’ostinazione ideologica e dello strumentale pregiudizio reso norma dall’allora Ministro Salvini. Mi auguro” conclude “che nella risoluzione della crisi politica in atto si tenga adeguato conto del fatto che tra le molte iniziative in sospeso ce ne sono molte che riguardano i diritti, come questa o come l’approvazione della legge contro omolesbobitransfobia, misoginia e abilismo. Abbiamo ancora molto lavoro da fare per rendere questo Paese più bello e più civile. Le soluzioni politiche e parlamentari non possono e non devono dimenticare l’urgenza di portare a casa risultati importanti come questi: dalla crisi sociale in atto si esce garantendo benessere economico, non c’è dubbio, ma anche occupandosi del riconoscimento di diritti e della felicità delle persone”.


Ne Parlano