Solo dopo considerare amnistia e indulto
Considerare l’amnistia e l’indulto solo gli ultimi ‘rimedi’ di una lista di misure da attuare, sia per alleviare con effetto immediato la situazione di sovraffollamento delle carceri italiane, che per rendere la detenzione conforme al dettato costituzionale. E’ quanto chiedono al governo con una mozione i senatori democratici Laura Puppato, Valeria Fedeli, Francesco Scalia, Felice Casson, Isabella De Monte, Sergio Lo Giudice, Stefania Pezzopane, Lucrezia Ricchiuti, Miguel Gotor, Nicoletta Favero, Corradino Mineo, i senatori di Sc Aldo Di Biagio e Pietro Ichino e il presidente del gruppo delle Autonomie Hans Berger, con il senatore Francesco Palermo.
Nella mozione i senatori chiedono in particolare all’Esecutivo di ‘rafforzare le misure alternative, di ridurre l’area applicativa della custodia cautelare in carcere; di attenuare gli effetti della recidiva quale presupposto ostativo per l’ammissione dei condannati alle misure alternative alla detenzione; di aumentare le possibilità di accesso ai benefici penitenziari; di stanziare le risorse finanziarie necessarie alla riqualificazione e al miglioramento dei penitenziari; di adeguare gli organici del personale penitenziario ed amministrativo, dei medici, degli infermieri, degli assistenti sociali, degli educatori e degli psicologi; il miglioramento del servizio sanitario penitenziario’.
Un capitolo riguarda la funzione della pena, e per questo i senatori chiedono al governo di ‘adoperarsi affinché ai detenuti siano offerte opportunità di lavoro in carcere, anche non retribuite, compatibili con le condizioni di detenzione, al fine di favorirne il reinserimento sociale’.

‘E’ necessario – prosegue la mozione – favorire la rapida approvazione del disegno di legge AS 925 delega in materia di pene detentive non carcerarie e di messa alla prova, già approvato dalla Camera, inserendo anche una norma transitoria che permetta da subito l’applicazione, ove ne ricorrano i presupposti, della detenzione domiciliare per i detenuti per reati per cui è prevista la pena dell’arresto o della reclusione non superiore ai 3 anni’.
I senatori auspicano inoltre un impegno del Parlamento e del governo per ‘una profonda riforma della legge Fini-Giovanardi, che escluda la detenzione in carcere di coloro che hanno commesso reati minori legati alla detenzione e al consumo di sostanze stupefacenti’.
Analogamente, i 16 senatori di Pd, Sc e Autonomie chiedono di ‘procedere alla revisione di quelle norme sull’immigrazione che si sono rivelate in queste anni di fatto criminogene ed hanno spinto molti migranti irregolari a delinquere, perché privi di percorsi legali di transito, integrazione o anche solo sopravvivenza nel nostro Paese’.
‘Tutte queste misure – sottolineano i senatori nel documento – dovrebbero essere adottate escludendo rigorosamente i reati di matrice mafiosa e terroristica, nonché tutte le fattispecie penali che riguardano i fenomeni di corruzione e di frode o evasione fiscale. Solo successivamente alla piena adozione di tali provvedimenti e una volta verificato gli effetti strutturali ed immediati di tali misure, si impegna a prendere in considerazione l’adozione di provvedimenti straordinari di clemenza ed elaborare proposte di indulto limitato a pochi anni ed di amnistia circoscritta ad un numero molto limitato di reati, tenendo conto che solo le misure alternative possono conseguire una riduzione stabile e permanente del numero dei reclusi’.

Ne Parlano