Senatrice Di Giorgi, lei è per lo stralcio della stepchild?
«lo voglio che l`emendamento sull`affido rafforzato venga discusso in aula, li poi ce la giochiamo: vediamo chi vince».
Renzi teme che vincerete voi cattodem.
«Eh, lo so, ma chi può dirlo?».
Cosa farebbe se invece vincesse la stepchild?
«Voterei lealmente tutta la legge».
Quindi lei è per spacchettare il canguro?
«In questo modo non elimineremmo il voto sul merito».
Dica la verità: vi state nascondendo dietro a un cavillo.
«Fino a prova contraria il mio segretario si è espresso per la libertà di coscienza. Sono perfettamente in linea con il partito».
Perché non vuole l`adozione del figliastro?
«È un modo per favorire la maternità surrogata».
Ma lei nel 2013 firmò una proposta di legge che prevedeva addirittura l`adozione automatica.
«Ero già contraria all`epoca, firmai lo stesso.
“Tanto poi se ne discuterà in aula”, mi dissero. Noi renziani della primissima ora fummo i primi a presentare
una proposta sulle unioni civili».
Lei è ancora renziana?
«Fortemente, direi. Anzi, renzianissima».
Eppure nel cerchio magico circola la voce che la sua opposizione alla stepchild sia il frutto di un rancore.
«L`ho letto anch`io, è incredibile».
Secondo la Cirinnà lei ambiva a un posto di governo. È così?
«Quando mai. Sto bene dove sto».
Dicono anche: è invidiosa del potere del ministro Boschi.
«Mamma mia, ha l`età di mia figlia! È una ragazza con cui io ho sempre lavorato benissimo. Quando ho letto che l`avrei aggredita durante una riunione, dicendole “tu che ci fai qui?”, ci sono rimasta malissimo».
Lei ha una storia di cattolica?
«Vengo dal Pci, ma da cattolica. Ma questa non è una battaglia di credenti. Pensi a Chiti o a Tronti».
In Europa quelli come lei vengono giudicati retrogradi. Le pesa?
«Non mi tocca per niente. La mia coerenza sulle unioni civili è fuori discussione».


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