‘E’ necessario che il Governo ponga particolare attenzione nei confronti delle infrastrutture sanitarie nell’ambito del piano per il contrasto e la prevenzione delle attività terroristiche’. Lo afferma la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanità, intervenendo nel dibattito sulla conversione in legge del DL sull’antiterrorismo.
‘Se va in crash il sistema tecnologico di un ospedale – sottolinea Dirindin – non si spengono soltanto i monitor si spengono e si perdono tutte le informazioni che abbiamo a disposizione: da quelli delle sale operatorie a quelli riguardanti la storia clinica dei pazienti. Rischiamo inoltre di non poter contare su alcuni servizi indispensabili soprattutto perché se vi è un evento terroristico, o comunque un evento delittuoso, il sistema sanitario deve essere in grado di rispondere alle maggiori richieste alle quali in quel momento è necessario far fronte’.
‘Il Consiglio europeo – ricorda Dirindin – nel 2004, dopo gli eventi del 2001, ha chiesto a tutti gli Stati membri di preparare una strategia per la protezione delle infrastrutture critiche al proprio interno, soprattutto per prevenire possibili attacchi terroristici. Io spero che i programmi che si stanno approntando in questo momento a livello nazionale tengano conto della necessità di avere un piano per la salvaguardia delle infrastrutture della sanità: da quelle che garantiscono la fornitura dell’energia e delle telecomunicazioni alle information technology e communication’.
‘Una recente indagine a campione – aggiunge la senatrice Pd – rileva che nel 76% delle aziende sanitarie intervistate la situazione è sotto controllo e si è in grado di affrontare qualunque evento terroristico o comunque qualunque evento delittuoso. Ma il dato preoccupante è che il restante 24% delle aziende, che si concentra soprattutto nel Mezzogiorno, sottovaluta il problema. Fra l’altro, purtroppo risulta che le aziende italiane effettuano un vero assessment del rischio in alcuni casi con una certa frequenza ma, nella maggior parte, con una periodicità troppo elevata rispetto all’evoluzione dei problemi’. ‘Anche alla luce di questi dati chiedo al Governo di verificare cosa si sta facendo in questo momento per contrastare i rischi che possono derivare da un degrado del sistema nel settore sanitario. E, se necessario, si adoperi per potenziare queste attività, chiedendo a tutte le Regioni di avere un piano specifico per la salvaguardia delle infrastrutture e per la continuità nell’erogazione dei servizi essenziali’, conclude Dirindin.