“Questo ddl é equilibrato, evitiamo stravolgimenti al ribasso che danneggerebbero anche i minori. Evitiamo argomenti pretestuosi come la gestazione per altri, vietata dalla legge 40 e in alcun modo presente nel testo. Evitiamo forme pasticciate di mediazione che determinerebbero figli di serie A e di serie B, trasformando i diritti del minore in diritti minori. Non casualmente, si rimette la valutazione al giudizio in concreto del Tribunale dei Minori”. Lo afferma la senatrice del Pd Camilla Fabbri, oggi intervenuta in Aula. “Siamo – prosegue- di fronte ad una grande questione di eguaglianza, non dobbiamo esporre i diritti fondamentali al compromesso politico. Dobbiamo scegliere ed uscire dall’ipocrisia di pensare che la società sia quella che ciascuno di noi vorrebbe e non quella che realmente è”. Secondo Fabbri, “l’art. 2 tutela l’individuo in tutti i suoi diritti inviolabili anche all’interno delle diverse formazioni sociali. Non si può escludere dall’ art.2 un nucleo costituito da più individui a causa della loro scelta affettiva. L’art.3 – conclude- stabilisce l’uguaglianza dei cittadini e, nel seconda comma, attribuisce alla Repubblica il compito di realizzare un’uguaglianza sostanziale: fondare una diversa tutela del nucleo sociale sulla base dell’appartenenza di genere dei suoi componenti, quindi, creerebbe una discriminazione rispetto ad un diritto fondamentale”.


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