“Leggiamo sui giornali che si starebbe valutando nel PD una possibile mediazione sulla stepchild adoption, prevedendo un anno di affidamento preadottivo, come già avviene per le normali adozioni. Più che di una concessione, si tratta di una inevitabile necessità, visto che è verosimilmente incostituzionale non applicare (almeno sui nuovi nati) ciò che è richiesto per gli eterosessuali nelle adozioni ordinarie, cioè almeno tre anni di matrimonio e un anno di prova. La possibile proposta risponde, in effetti, alla necessità di valutare l’idoneità del partner non genitore, cosa che per gli eterosessuali avviene oggi con grande attenzione da parte dei servizi sociali e del tribunale. Ma tuttavia non consente di distinguere tra funzione genitoriale e funzione generativa, continua ad aprire la porta all’adozione del figlio di terzi (come avvenuto in Austria) e non rallenta la forzatura di chi vuole un figlio ad ogni costo. Con l’affido rafforzato, invece, si riconosce al partner non genitore la piena funzione genitoriale, ma non si legittima la maternità surrogata, il bambino non ha due padri o due madri e si evita l’estensione dell’adozione al figlio di terzi.
Quindi tale eventuale proposta di mediazione, che poi mediazione non è, non convince. Sono altre, se mai si vogliono, le possibili mediazione alte”. Lo dicono i senatori democratici Stefano Lepri, vicepresidente del gruppo del Pd e Rosa Maria Di Giorgi, componente dell’Ufficio di Presidenza del Senato.


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