‘Di fronte a una detenuta che rifiuta di nutrirsi è buona prassi e indice di una elevata sensibilità istituzionale e umana, il che non guasta, attivarsi per capirne le ragioni e verificare che non stia maturando una incompatibilità con lo stato di detenzione’. E’ quanto afferma il senatore del Partito Democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo Madama. ‘Questo ha fatto, opportunamente, il Ministro Cancellieri – sottolinea l’esponente pd – quando le è stata segnalata la gravità delle condizioni di salute di Giulia Ligresti. E questo hanno fatto, opportunamente, i funzionari dell’Amministrazione penitenziaria e i sanitari che hanno valutato del caso. E alla fine la decisione di scarcerare Giulia Ligresti non è stata certo presa dal Ministro o dai suoi uffici, ma – come è giusto che sia, in nome della separazione dei poteri e della indipendenza della magistratura – da un giudice che ha ritenuto di poter attenuare le misure cautelari a suo carico’. ‘Analogo comportamento è stato adottato in passato a favore di detenuti privi di nomi e cognomi importanti – conclude Manconi – che si trovavano in condizioni simili: e mi auguro che così sempre venga fatto’.

Ne Parlano