‘Alcuni sindacati di polizia e qualche membro del governo mostrano interesse verso la proposta di dotare di un codice di identificazione gli appartenenti alle forze dell’ordine in servizio di ordine pubblico. Ho presentato nei giorni scorsi un disegno di legge su questa materia. Il testo della normativa prevede che a tutti gli uomini chiamati a gestire e a disciplinare operativamente l’ordine pubblico venga assegnato un codice alfanumerico personale, da apporre ai lati e sul retro del casco di ordinanza, nella parte superiore dell’uniforme sia davanti che dietro, sui pantaloni e infine sugli stivali o sulle scarpe in dotazione’. Lo afferma il Senatore del PD Luigi Manconi, Presidente della Commissione Diritti umani del Senato. ‘Negli ultimi 15 anni – prosegue Manconi – per limitarci alla fase più recente della nostra storia, troppe sono state le illegalità commesse da poliziotti e militari chiamati a gestire l’ordine pubblico. È stato documentato l’utilizzo di armi improprie come pietre, manganelli impugnati al contrario fino all’uso di lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo. In molti casi le cronache degli scontri di piazza hanno documentato – oltre alle violenze di gruppi di manifestanti – i comportamenti irregolari, se non anche penalmente rilevanti, di alcuni agenti. Ma non si può delegare alla casuale presenza di una telecamera la possibilità di conoscere ed eventualmente sanzionare abusi commessi da appartenenti alle forze di polizia. È indispensabile realizzare uno strumento efficace a tutela dei cittadini e della loro libertà di partecipazione e mobilitazione, così come è necessario tutelare i molti agenti delle forze dell’ordine che in quelle piazze si comportano degnamente e con senso del dovere. D’altra parte, è quanto già prevedono gli ordinamenti di Spagna, Belgio, Slovenia, Svezia, Polonia, Ungheria, Grecia e Repubblica Ceca. Perché non in Italia?’ , conclude Manconi.

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