‘Con riferimento a qualche commento frettoloso e ad alcune interpretazioni non rispondenti a verità, preciso che l’indulto previsto dal disegno di legge del quale sono primo firmatario e che ho presentato il 15 Marzo 2013, non potrebbe applicarsi alle pene principali e accessorie inflitte a Silvio Berlusconi per il caso Mediaset’. Lo afferma il senatore del Partito Democratico, Luigi Manconi, che poi continua: ‘L’articolo 4 comma 2 del ddl esclude l’applicabilità dell’indulto a chi ha già beneficiato dell’indulto del 2006, come è già avvenuto, peraltro, per il leader del PdL. Dunque, non applicandosi l’indulto (né, tantomeno, l’amnistia), nessun effetto vi sarebbe sulla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici né sulla principale’.

‘Inoltre, va ricordato che qualora un “indultato” (ai sensi della legge 2006, ma anche del mio ddl) riporti condanna definitiva a pena detentiva non inferiore a 2 anni, per un fatto commesso nei 5 anni successivi all’entrata in vigore della legge che ha disposto l’indulto – conclude il senatore democratico – il beneficio verrebbe revocato e dunque il condannato dovrebbe tornare a scontare la pena che gli era stata condonata’.


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