‘Nessuno può sottovalutare il dolore che una morte improvvisa, come quella determinata da un incidente stradale, può suscitare in una famiglia o in una più ampia comunità di affetti. E naturalmente chi se ne renda responsabile deve risponderne davanti a un giudice. Ma ciò – come sempre e come esige uno stato di diritto – nella giusta misura. Tenendo conto, cioè, delle circostanze e della consapevolezza dell’autore del reato. Per questo motivo, la giurisprudenza ha già articolato una serie di risposte sanzionatorie che vanno dalla minima punizione dell’omicidio colposo a quella massima dell’omicidio volontario. Non più di una settimana si è discusso dell’imputazione di omicidio volontario, attribuita a carico dell’intero equipaggio di un’auto che ha ucciso una donna in un quartiere di Roma. Un reato che prevede pene non inferiori a 21 anni di carcere. Che bisogno c’è, pertanto, di duplicare questa ipotesi di reato istituendo l’ ‘omicidio stradale’? Tutto il rispetto che sentiamo nei confronti delle vittime di incidenti stradali e dei loro familiari ci fa dire che non c’è necessità di un nuovo reato da sbandierare per punirne i responsabili: mentre sarebbe estremamente urgente diffondere una più matura cultura della mobilità e della convivenza civile. Dunque, finché si è in tempo, si modifichi con razionalità e intelligenza il disegno di legge sull’omicidio stradale’. E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Luigi Manconi.

Ne Parlano