‘Ora c’è solo da augurarsi che il Parlamento non sia, ancora una volta, sordo alle parole del Capo dello Stato e alle ragioni del diritto. Dopo il messaggio del Presidente della Repubblica, non c’è altro da aggiungere e non ci sono più alibi dietro cui nascondere la propria codardia’. Lo afferma in una nota Luigi Manconi, senatore del Partito Democratico.

‘Il testo del Quirinale è perfetto: vengono individuate con la massima precisione le cause di una situazione che ‘ci umilia davanti all’Europa’ e vengono suggeriti i provvedimenti capaci di rimuovere quelle cause. L’amnistia e l’indulto, previsti dalla Carta Costituzionale – continua il senatore democratico – possono avere la funzione di restituire un po’ di normalità a un sistema patologicamente alterato e possono decongestionare una struttura oggi parossisticamente deforme. Solo attraverso l’introduzione di elementi di normalità e ordinarietà, solo attraverso una rilevante deflazione del numero dei reclusi, solo attraverso il rispetto degli standard minimi di civiltà giuridica, sarà possibile realizzare quelle riforme di struttura non più deferibili che il sistema penitenziario pretende. Già all’inizio della legislatura ho presentato un disegno di legge che prevede tre anni di indulto (cinque per i malati) e l’amnistia per i reati punibili, nel massimo, con quattro anni di pena detentiva, che siano stati commessi prima del 14 Marzo 2013. Oltre che per i reati di maggiore allarme sociale – conclude Manconi – l’indulto non sarebbe applicabile nei casi che abbiano già beneficiato dello sconto di pena previsto dalla legge del 2006. Dunque, uno strumento per dare seguito alla autorevolissima sollecitazione del Capo dello Stato è a disposizione del Senato che potrà calendarizzarne la discussione con l’urgenza richiamata dal Presidente Napolitano’.


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