‘Il 18 marzo scorso ho presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia e al ministro dell’Interno a proposito della tragica vicenda della dott.ssa Vera Guidetti. In quell’atto doveroso, proprio delle essenziali prerogative del mandato parlamentare, chiedevo se i ministri in questione, considerate le numerose incongruenze emerse dall’inchiesta, non ritenessero opportuno attivare i poteri ispettivi presso la Procura e la squadra mobile di Bologna. Da allora sono passati esattamente 49 giorni e non ho ricevuto alcuna risposta alla mia interrogazione nella sede istituzionale del Senato della Repubblica. Fatto particolarmente grave, dal momento che la vicenda ha visto una persona, in un primo momento escussa come testimone, togliersi la vita; e considerata la grande emozione e le aspre polemiche che ciò ha determinato nell’opinione pubblica cittadina’. Lo dice il senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani.
‘Così il 5 maggio – continua il senatore Manconi – ho presentato una nuova interrogazione nella quale ho scritto che ‘il procuratore generale della Corte di cassazione avrebbe avviato un procedimento disciplinare a carico del procuratore aggiunto Valter Giovannini’. A quanto esposto posso aggiungere: nella giornata di oggi ho appreso che appena qualche giorno fa (forse solo ieri, martedì) al ministero della Giustizia sarebbero giunte dalla Procura generale di Bologna le informazioni richieste. E non si tratterebbe, come dire, di un voluminoso dettagliato e minuzioso dossier. Ciò mentre si ha conferma che la Procura generale presso la Cassazione ha certamente chiesto, e già da qualche tempo, gli atti per valutare l’opportunità dell’esercizio dell’azione disciplinare; o, secondo altre fonti, avrebbe già deciso di esercitarla. Mi auguro che su tutte queste questioni, di così rilevante importanza per l’equilibrio dell’amministrazione della giustizia a Bologna e per il prestigio della Procura della Repubblica di quella città e, infine, per dissipare qualsiasi dubbio su un’indagine segnata in profondità dalla morte di una persona, si abbiano informazioni certe e convincenti’.

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