“Noi abbiamo proposto al governo di fare al più presto un decreto con le norme discusse e condivise finora al Senato, che possa consentire di mettere subito più soldi per le indennità e i riconoscimenti ai magistrati onorari. Vogliamo garantire misure che diventino subito operative prima che ad agosto entri in vigore la riforma Orlando (attraverso il decreto legislativo del 13 luglio 2017). Sia il ministro della Giustizia Bonafede che i sottosegretari Giorgis e Ferraresi ci hanno dato un disponibilità che potrebbe concretizzarsi in tempi brevissimi.
La situazione della magistratura onoraria è davvero di grande precarietà e c’è bisogno di una riforma complessiva che definisca bene ruoli e funzioni. La riforma Orlando ha il merito di aver posto una questione fondamentale: quella del magistrato onorario non può essere una professione e quindi chi entra in servizio dopo il decreto non può avere incarichi per più di otto anni e non può lavorare per più di due giorni alla settimana. È evidente, e questo gli va riconosciuto, che la magistratura onoraria ha svolto in questi anni una funzione importante di fronte alle carenze di personale e al numero insufficiente dei magistrati ordinari, e di fronte anche a una mole di lavoro da sbrigare che si è accumulata negli anni. Ora c’è un problema immediato da risolvere. I magistrati che hanno lavorato prima della riforma Orlando mettono sul tavolo dei problemi a cui bisogna dare una risposta. Questo abbiamo tentato di fare al Senato giungendo alla stesura di un testo unificato, condiviso dalla maggioranza, frutto del lavoro delle colleghe Valeria Valente ed Elvira Evangelista, che dà risposte ad alcuni problemi. Il testo è bloccato in Senato per cui pensiamo che la strada del decreto sia la più veloce per dare alcune risposte.

Noi prevediamo che sia possibile lavorare per tre giorni alla settimana. Fissiamo un’indennità più alta rispetto a quella stabilita nel 2017. Nel testo sono previsti fino a 38mila euro all’anno, più una quota di 98 euro per ogni udienza sostenuta. In sede di decreto, credo che si debba ragionare anche di un aumento dell’investimento per consentire ai magistrati onorari e ai giudici di pace di potersi costruire un percorso previdenziale e un’assicurazione sanitaria. Per loro ci sarà comunque la proroga dell’incarico per altri quattro quadrienni, prevedendo però che possano lavorare fino a 70 anni, mentre quelli che hanno cominciato a lavorare dopo la legge Orlando potranno restare in servizio fino a 65 anni. Poi è chiaro che esiste il problema di migliorare il trattamento economico e la vita lavorativa di questi magistrati. Si tratta di questioni più generali che devono essere affrontate da una riforma più ampia, ma penso che ora sia giusto fare un decreto che soddisfi meglio le esigenze che vengono da quel mondo”. Così il senatore Franco Mirabelli vice presidente dei senatori del Pd e capogruppo dem in commissione Giustizia a Palazzo Madama.


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