Ai Ministri dell’interno e della giustizia.
– Premesso che: domenica 14 aprile 2013 è andata in onda, su RAI 3, la trasmissione televisiva Report dal titolo “Romanzo Capitale”; l’inchiesta giornalistica, svolta dal programma televisivo, ha messo in evidenza il rapporto tra politica e malaffare in un intreccio rovinosissimo dove si mescolano pericolosamente: subappalti infiltrati dalle mafie, la nuova banda della Magliana che entra negli affari che contano, i mille consulenti del Comune, i debiti milionari delle municipalizzate, lo scandalo delle tangenti sui filobus; il servizio andato in onda, ha ricostruito tra l’altro l’inchiesta sugli appalti per i filobus nella Capitale: un giro di presunte false fatturazioni, legate ad una commessa del 2009 per l’acquisto di quarantacinque bus dell’ATAC da parte del Campidoglio per un valore di 20 milioni di euro, che ha portato all’arresto dell’ex Amministratore Delegato di Eur Spa Riccardo Mancini, uomo di fiducia del Sindaco di Roma Alemanno; Mancini è accusato di concussione e corruzione nell’ambito dell’inchiesta del pm Paolo Ielo su una presunta tangente di 500mila euro versata da Roberto Ceraudo, all’epoca dei fatti amministratore delegato di Breda Menarini, per l’appalto dei filobus, e per il cui pagamento Mancini avrebbe fatto da garante; anche sul filone dei subappalti per la metro C, nell’inchiesta televisiva, viene chiamato in causa Riccardo Mancini con nuove rivelazioni da parte di un imprenditore anonimo, il quale accusa: “Dal 2008 è Mancini che si mette al tavolo con le imprese e spartisce i subappalti della metro C. Per ognuno di questi, intascava una percentuale del 5 o del 7%”; sempre in tema di appalti per la metro C è inquietante, qualora venissero accertati i fatti, il rapporto che viene denunciato di vicinanza del Sindaco con persone dedite alla corruzione e al malaffare come si evince dalle dichiarazioni dell’imprenditore intervistato: “Ci fu una riunione nel 2009, a casa di Lorenzo Cola. Da una parte c’era Alemanno e un avvocato che aveva sostituito Mancini, e dall’altra c’era Cola con Guarguaglini”; a Roma i reati di mafia sono aumentati, come si evince dalle tante inchieste portate avanti dalle forze dell’ordine, sintomo questo che le mafie organizzate con pezzi sopravvissuti della banda della Magliana tendono ad avere il controllo sulla Città al fine di spartirsi importanti appalti pubblici grazie a politici ed amministratori consenzienti; considerato che: a Riccardo Mancini, che risulta simpatizzante di Avanguardia nazionale con alle spalle una condanna per violazione della legge sulle armi, ‘amico’ di Massimo Carminati, ex terrorista dei Nar nonché affiliato della Banda della Magliana, il Sindaco di Roma ha affidato, a giudizio dell’interrogante con molta impudenza, la guida di Eur SpA, la società controllata dal Campidoglio e dal Ministero dell’economia e delle finanze, che gestisce un patrimonio immobiliare da centinaia di milioni di euro; il Sindaco di Roma dimostra, a giudizio dell’interrogante, di essere quantomeno incauto nella scelta dei vertici delle aziende municipalizzate e/o partecipate visto che, oltre al caso Mancini, in precedenza è emerso il caso Stefano Andrini, nominato dal Sindaco Alemanno ai vertici dell’azienda municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti Ama, ex militante dell’estrema destra di ispirazione nazista, accusato di terrorismo nero e condannato per lesioni aggravate alla fine degli anni ’80; così come, ad esempio, l’indagine ‘Parentopoli’ che ha visto le aziende municipalizzate di Ama e Atac utilizzate, a parere dell’interrogante, come contenitori clientelari essendo state riempite di personaggi con i trascorsi molto foschi quali Francesco Bianco, ex dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar), un tempo vicino al gruppo dei fratelli Fioravanti, e Gianluca Ponzio, ex militante di Terza Posizione; nella Capitale l’allarmante stato di cose richiederebbe un’approfondita indagine da parte delle istituzioni per capire fino in fondo i legami che intrecciano uomini politici, persone dell’industria e soggetti legati o appartenenti ad ambienti malavitosi; l’interrogante in più occasioni, anche attraverso diverse interrogazioni nella XVI legislatura, ha denunciato il pericolo di infiltrazioni criminali e mafiose nell’Ente Roma Capitale, chiedendo alle istituzioni competenti di fare luce sulle vicende torbide che direttamente o indirettamente hanno visto e vedono coinvolti il Sindaco con “pezzi” dell’Amministrazione Capitolina, imprenditori, uomini legati all’estrema destra eversiva e malavita organizzata; si chiede di sapere: quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano assumere al fine di accertare, anche alla luce dei minuziosi dettagli evidenziati dalla trasmissione Report andata in onda il 14 aprile 2013, eventuali sodalizi tra esponenti dell’amministrazione di Roma Capitale, imprenditori e faccendieri, uomini legati ad ambienti criminali; quali opportune iniziative intendano adottare per verificare se corrisponda al vero quanto riportato dagli organi di stampa sul ruolo poco chiaro che Riccardo Mancini avrebbe svolto quale collettore finanziario della campagna elettorale per l’elezione a sindaco di Gianni Alemanno, nonché terminale di legami affaristici opachi tra gruppi imprenditoriali, soggetti legati ad organizzazioni malavitose e fazioni ancorate all’estrema destra romana; quali misure intendano mettere in atto al fine di poter intervenire per evitare che le organizzazioni criminali, una volta identificate, possano continuare a svolgere le proprie attività; quali provvedimenti intendano adottare per porre sotto sequestro i beni provenienti da attività mafiose e criminali ed accertare perché questo non è stato fatto in passato; se il Ministro dell’interno intenda nominare una commissione d’accesso all’Ente Roma Capitale al fine di verificare la presenza di eventuali condizionamenti mafiosi nella gestione amministrativa dello stesso.

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