“Il voto di ieri ha cristallizzato
uno strappo: la compattezza della maggioranza, con la quale
questo disegno di legge è arrivato al Senato, non c’era nei voti
di ieri e la votazione non era sulla mediazione, ma se mandare
avanti o meno la legge. Al di là dei voti segreti, è evidente
che non c’è stata la stessa determinazione nel sostenerla e
volerla portare a casa. C’è stata alla Camera, non al Senato”.
Così la senatrice del Pd, Anna Rossomando commentando con l’Ansa
il voto sul disegno di legge contro l’omotransfobia.
Dopo quello strappo all’interno del centrosinistra, secondo
Rossomando “ne segue una riflessione seria. E se fosse
addirittura vera l’intepretazione che, dietro quel voto, ci sono
state tattiche politiche e si è tentato un posizionamento per
altre partite, credo che sia un agghiacciante cinismo – ha
aggiunto – perché fatto sulla pelle di persone che hanno bisogno
di tutela”. In particolare, sulle prossime elezioni del
Quirinale, la senatrice ha chiarito: “E’ un’altra partita e il
Pd pensa che la scelta debba ricadere su una personalità con la
maggiore condivisione possibile. Se qualcuno ieri ha anticipato
gli schemi, credo abbia fatto un calcolo sbagliato”.
Infine sul ruolo del Pd rispetto al ddl Zan, ha ribadito:
“Noi siamo stati determinatissimi, facendo un lavoro enorme per
disincagliare il ddl e farlo discutere”. Alle 18 Rossomando
parteciperà al sit-in organizzato dalla comunità lgbt a Roma:
“Andrò a testimoniare che ci siamo, non è una battaglia che
abbandoniamo. Ci vado con grande tristezza ma anche la
tranquillità di aver fatto il mio dovere”.


Ne Parlano