“Il ddl Zan è una legge antidiscriminatoria contro i crimini d’odio che vuole proteggere, non è una legge che vuole promuovere dei comportamenti o che chiede l’adesione a comportamenti o scelte. Oggi invece si vuole cercare l’occasione per sbarazzarsi di una legge con un atto di violenza. La nostra richiesta è una sola: consentire che il Parlamento prosegua questa discussione. Noi abbiamo posto una sola condizione, ossia che non si può lasciare indietro nessuno: non può essere argomento della discussione scegliere chi tutelare e chi no”. Così in aula la vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia e diritti del Pd, Anna Rossomando. “L’oggetto della discussione odierna invece è sbarazzarsi di una legge, per segnare forse qualche punto – ricorda la dem – . Io mi appello a tutti i singoli componenti di questa aula, perché riterrei molto grave che i singoli componenti di questa aula si dimettessero dalla loro funzione. Sarebbe una dimissione dal rapporto con tutti i cittadini, una gravissima separazione dalla democrazia, un voltare le spalle ai cittadini, a quelli che hanno riempito le piazze e a quelli che hanno sollevato delle critiche. Tutti si aspettano un dibattito e una presa di posizione”.


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