“Mi spiace molto che per i giochi sotto
banco di qualcuno e per qualche rigidità di troppo sia andata a finire
in questo modo. La paura che potesse finire così ce l’avevamo, mi
spiace”. Mino Taricco, senatore del Pd, ha sempre cercato il dialogo
sul Ddl Zan senza mai nascondere i suoi dubbi sulla legge. Adesso,
dopo la ‘tagliola’ del Senato, spiega all’Adnkronos: “Tutti sapevamo
che il rischio del voto segreto era molto alto. Se ai tavoli delle
trattative la percezione era quella che le aperture sulle legge erano
strumentali, questo aumentava di molto il pericolo. Non so chi è il
colpevole di quanto accaduto, certo chi ha dato la sua disponibilità e
poi ha lavorato per affossare la legge ha le sue colpe”.
Lei come ha votato, senatore? “Io ho votato contro la tagliola. Lo
avevo detto che avrei votato secondo le indicazioni del partito su
tutti i voti non nel merito, sul percorso, e che su alcune questioni
di merito mi sarei riservato di votare secondo coscienza. Rimango
convinto che una buona legge su questi temi sia necessaria”.
Secondo Taricco, “lo spazio per rimediare c’è sempre. Le condizioni
per riprendere l’esame di un testo rinnovato che faccia tesoro del
lavoro svolto ci può essere. Anche stamattina ci sono state
disponibilità, vedremo se sono strumentali”.


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