«Senza unità il Pd rischia una crisi irreversibile».
Non rischiano le unioni civili, senatore Tonini?
«Se prendiamo la strada delle ripicche e delle accuse sono a rischio le unioni civili, il Pd e la legislatura. Le nostre differenze devono essere il cemento per unire il Paese».
Altro che cemento… A leggere le parole della Cirinnà sul Corriere, l`unità tra laici e cattolici è un miraggio.
«L`amarezza per il rinvio ha fatto dire a Monica cose esagerate e non vere».
Non è vero che i cattolici renziani le hanno fatto «ripicche» e «porcate» perché esclusi dal rimpasto?
«Le ripicche non ci devono essere, perché se le nostre differenze diventano contrapposizioni il Paese paga un prezzo. Qui nessuno sta commerciando niente, abbiamo una responsabilità enorme e saremo all`altezza. Il Pd deve unire il Paese e non spaccarlo su posizioni giacobine da una parte e integraliste dall`altra».
La Cirinnà è arrivata a minacciare l`addio…
«Monica ha avuto un attimo di sconforto, poi si è resa conto che non si abbandona il campo di battaglia. Assieme al coraggio e alla passione, io spero che ci metta pure un pochino di capacità di dialogo».
È vero che la legge l`avete scritta in tre, nel suo ufficio di presidente della commissione Bilancio?
«Confermo, c`era anche Lumia. E non mi sono pentito».
La legge la portate a casa, o no? E la stepchild?
«Dobbiamo portare a casa una buona legge sulle unioni civili, con sano pragmatismo e senso della realtà, tenendo conto che il Pd al Senato non ha i numeri e che una parte dei cattolici dice “io la stepchild non ce la faccio a votarla”».
Sulle adozioni non avete i numeri, come ne uscite?
«La strada maestra è verificare se c`è una maggioranza per la stepchild adoption. Sui punti controversi deciderà il Parlamento, in modo libero».
Per lei lo stralcio è l`unica via di uscita?
«Se non ci sono i numeri la stepchild va tolta dal testo e affrontata in un altro provvedimento. C`è un problema più ampio di revisione delle norme sulle adozioni che riguarda gli omosessuali e, di più, le coppie eterosessuali sterili».
Cosa pensa della maternità surrogata?
«E una pratica insana, una violazione grave della dignità della donna e del rapporto delicatissimo tra madre e figlio».
L`intervista in cui il suo collega gay Sergio Lo Giudice parla del figlio, nato con l`utero in affitto, può aver avuto un impatto negativo sull`iter della legge?
«Io penso di sì. Ho grande rispetto per le scelte di Lo Giudice e ho imparato a stimarlo per serietà e impegno. Ma quella intervista è stata qualcosa di sconcertante».
Una legge mutilata sarebbe una sconfitta per il Pd?
«Sarebbe una sconfitta se ci lacerassimo al nostro interno tra posizioni irriducibili, mettendo a repentaglio in maniera definitiva la legislatura».
Riproporrete l`emendamento canguro di Marcucci?
«Renzi ha detto “prendiamoci una pausa di riflessione” per approfondire gli aspetti tecnici. L`importante è che le proposte che faremo in aula non siano vissute da nessuno come una coartazione della libertà».
Il ddl Cirinnà è morto?
«Lei è la prima firmataria e continuerà ad avere un ruolo da protagonista in questa battaglia. Il suo testo non sarà stravolto. Nella peggiore delle ipotesi sarà approvato con qualche emendamento».


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