“A leggere l’intervista del ministro Bonafede, che rispondendo alle
parole di Grillo sulle carceri inutili e dannose dichiara di volere
istituti di detenzione e percorsi rieducativi migliori, c’è da pensare
che in materia di giustizia il governo soffra di schizofrenia politica”.
Dichiara la senatrice Valeria Valente, vicepresidente del gruppo PD al
senato e segretaria della Commissione Giustizia.

“Mentre infatti dice di voler incentivare il fine rieducativo della
pena, come primo atto blocca la riforma del sistema penitenziario
avviata nella scorsa legislatura che ha proprio questo come suo asse
portante, continuando a definirla pretestuosamente uno ‘svuota
carceri'”, continua Valente.

“Quella approntata dal precedente governo e ora all’attenzione delle
commissioni parlamentari è una riforma attesa da tempo, che prova
finalmente a ricostruire un sistema carcerario in grado di rimettere al
centro la dignità dell’essere umano, e che mira ad affermare non solo
formalmente i principi cardine della nostra Costituzione, a partire
dalla funzione rieducativa della pena, provando ad aggredire in maniera
efficace e pragmatico il dato drammatico della recidiva”.

“Si tratta, forse è utile ricordarlo, di un disegno scaturito da un
lungo e ampio percorso di ascolto e partecipazione di tutti i soggetti a
vario titolo coinvolti nel sistema penitenziario”. Così Valente, che
continua: “esponenti della magistratura, delle forze dell’ordine,
docenti universitari, esperti e tecnici, convocati dall’ex ministro
Orlando ai tavoli degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale, il cui
lavoro e le cui proposte sono poi confluite nel testo finale. Una
riforma dunque non esclusivo patrimonio del PD, ma di tanti operatori
della giustizia che hanno contribuito a scriverla.”

“Per queste ragioni il blocco della riforma oltre che incomprensibile –
se non per ragioni di equilibri politici dentro la maggioranza – è un
grave errore, perché significa rinviare la questione sine die, e
lasciare l’emergenza senza risposte.”

“L’occasione per migliorare il sistema penitenziario è ora”, conclude la
senatrice. “Se davvero il ministro ha l’obiettivo di incentivare il fine
rieducativo della pena riprenda quel testo e ci confronteremo.”


Ne Parlano