“Nel question time di oggi al Senato,  il ministro della giustizia Bonafede ha continuato a fare illazioni e allusioni, senza rispondere nel merito alle accuse che gli sono state rivolte.

Nessuna risposta è arrivata a difesa della dignità e dell’indipendenza della magistratura, a parte le solite frasi fatte. Nulla ha detto sulla sentenza inapplicata relativa ai 49 milioni di euro che Lega deve restituire, e niente ha detto su Salvini che ha definito quell’atto una ‘sentenza politica’. Bonafede continua a ripetere che la sua priorità è la lotta alla corruzione, ma non si assume responsabilità sulla vicenda che ha coinvolto l’avvocato Lanzalone: sarà anche stato un professionista degno e rispettoso, come il ministro lo definisce, ma oggi è indagato per corruzione”.  Lo dice la senatrice Valeria Valente, vicepresidente del gruppo del Pd.

“A Bonafede – prosegue Valente – ripeto: un ministro della giustizia parla dei temi che gli competono, mentre lui  è stato solerte e puntuale quando si è trattato di avanzare segnalazioni e raccomandazioni di qualche suo amico o collega, in questo caso l’avvocato Lanzalone. Rischia di essere ricordato più che come ministro della giustizia, come un ministro delle raccomandazioni. Dovremmo dire a tanti ragazzi, a tanti giovani come me e come lei che sono avvocati, che bisogna conoscere qualche ministro amico come lei per arrivare a lavorare in qualche studio, invece di studiare? Noi chiediamo merito, trasparenza e onestà, che avete predicato in passato, e oggi avete dimenticato”.

 

 


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