“Il caso Siri dimostra che Lega e Cinque Stelle usano la giustizia come uno strumento per fare propaganda e consenso e nulla più. Il botta e risposta tra Di Maio e Salvini è stato ed è solo uno spettacolo finalizzato alla campagna elettorale per le europee. Sulla giustizia non c’è nessuna differenza tra M5s e Lega. Anzi, è questo il collante più forte tra i due contraenti: i Cinque stelle, forcaioli a giorni alterni, con tutti tranne che con i propri esponenti; i leghisti deboli con i forti e forti con i deboli, in grado di pretendere pene esemplari per chi mina il decoro di una città e al contempo garantismo assoluto, senza attenuanti, per un sottosegretario accusato di corruzione, in un’indagine in cui sembra coinvolta anche la mafia”. Lo scrive su Democratica.it la senatrice del Pd Valeria Valente, componente della commissione Giustizia, che continua: “Del resto – prosegue Valente – basta guardare al Parlamento: Lega e M5s hanno votato insieme la legittima difesa, lo stop della prescrizione, lo spazza-corrotti. Hanno cestinato una riforma dell’ordinamento penitenziario che dopo decenni potenziava le misure alternative al carcere. Quando si incontrano un giustizialismo moralista e un populismo repressivo, il risultato è questo: un mix di parole d’ordine che invocano sicurezza e certezza della pena, e provvedimenti dannosi che produrranno soltanto più emarginazione e più insicurezza, a dispetto di tutte le più elementari garanzie riconosciute da sempre nella nostra cultura giuridica”.


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