‘Trecento richieste di voto segreto mi fanno dire che non si tratta di una richiesta a tutela della libertà di coscienza dei parlamentari, ma di una richiesta politica e chi l’ha fatta si assume la responsabilità di tutte le conseguenze’. Così il presidente dei senatori del Pd interviene, nell’Aula del Senato, contro le 300 richieste di voto segreto sul cosiddetto Decreto svuotacarceri. ‘Il provvedimento – ricorda Zanda – è già stato approvato alla Camera senza ricorrere al voto segreto, così come al Senato non si è utilizzato per le pregiudiziali di costituzionalità. Ricordo che si tratta di un decreto che scade fra due giorni, il 21, che contiene misure di grande delicatezza e che, se dovesse essere modificato, decadrebbe e decadrebbero tutti i suoi effetti già dispiegati’.

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