‘Chi come me crede ancora fortemente nella funzione dei partiti e nella libera dialettica parlamentare non può che rimanere amareggiato da quanto è accaduto in queste ore. E non mi riferisco alla bocciatura dei vari emendamenti alla legge elettorale per cancellare i capolista bloccati e ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i propri parlamentari. Questo l’avevamo messo in conto, perché fa parte del fisiologico confronto parlamentare e solo gli opportunisti fanno soltanto le battaglie che si possono vincere: la maggioranza ha deciso che l’accordo con Berlusconi è più importante di quello con gli elettori. Benissimo. Ma quello che più mi amareggia è vedere un mio collega esponente di un partito che si chiama e si definisce ‘democratico’ bollare come ‘parassiti’ quelli come noi, colpevoli di voler portare avanti una battaglia di civilt à, serietà e democrazia. Ma questo è stato solo il primo complimento della giornata. Altri colleghi deputati mi hanno attaccato per tutto il giorno su twitter, su facebook, sulle agenzie. Passiamo dal patto ‘Gotor-Salvini-Fitto’ a un sottosegretario che mi ha paragonato a ‘Cettolaqualunque’, forse ispirato dalle sue frequentazioni. Bene io penso che il Partito Democratico sia un grande partito. E per restare tale è necessario che garantisca la pluralità delle posizioni, rispettando chi non la pensa come l’attuale maggioranza. E’ un fondamentale esercizio di democrazia che andrebbe praticato ogni giorno, anzitutto ripulendo il linguaggio di tutti noi. La nostra battaglia continuerà alla Camera ma l’auspicio è quello di poter continuare a lavorare con serietà, rigore e autonomia senza per questo essere bollati come parassiti, ribelli o sovversivi’. Lo scrive in una nota il senatore del Pd Miguel Gotor.
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