‘Nel Pd siamo tutti d’accordo che il prossimo Senato non sia più titolare della fiducia del Governo e la stragrande maggioranza del procedimento legislativo venga affidato alla sola Camera. Così come è importante limitare la legislazione concorrente che produceva continui ricorsi alla Corte costituzionale e garantire dunque una maggiore razionalizzazione della spesa pubblica. Il processo riformatore, dunque, deve andare avanti, ma ritengo che alla luce dell’Italicum esso debba subire delle necessarie correzioni’. Lo afferma il senatore del Pd Miguel Gotor.
‘Il sistema scaturito dall’Italicum si potrebbe definire un originale e inedito ‘semipresidenzialismo del premier’ in quanto sarà il presidente del Consiglio il perno del nuovo sistema. Con i cento capolista bloccati, poi, le preferenze saranno un optional nella disponibilità del solo vincitore e dunque produrranno, ancora una volta, un Parlamento a maggioranza di nominati, fatto salvo l’uso e l’abuso delle pluricandidature. Il mix di riforma costituzionale e Italicum mira a introdurre una forma indeterminata di premierato e a depotenziare, in via diretta o indiretta, gli altri organi costituzionali. Alla luce di questa riflessione segnalo tre ambiti di intervento che, a mio avviso, è necessario compiere se si vuole condurre la riforma in porto. Il primo riguarda il nodo della eleggibilità. Il Senato – spiega Gotor – non può rimanere composto da eletti di secondo grado dal momento che con l’Italicum l’unica camera politica in vigore avrà una maggioranza di parlamentari nominati dalle segreterie dei partiti. Il secondo asse di intervento riguarda la restituzione di autorevolezza al Senato, con compiti di verifica, controllo e valutazione che la lettura della Camera gli ha sottratto. La terza direttrice d’intervento implica una riflessione sui poteri e gli equilibri di garanzia, a partire dalle modalità di elezione dei giudici della Corte Costituzionale e del Presidente della Repubblica. Come è noto, non ci sono ostacoli regolamentari per correggere la riforma della Costituzione così come suggerito. Basta solo la volontà politica di trovare un accordo largo e condiviso. A questo proposito – conclude Gotor – non mi resta che auspicare che l’estate non sia il tempo di mediocri mercanteggiamenti che rischierebbero di far fallire il percorso riformatore seguito sin qui, ma porti il giusto consiglio in termini di realismo, prudenza e spirito riformatore’.