Ieri mattina, il senatore bersaniano Miguel Gotor ha letto con un certo interesse le parole del vicepresidente della Camera Roberto Giachetti su «La Stampa»: minoranza del Pd che «ricatta» Renzi peggiorando le leggi per «certificare la propria esistenza in vita» e ottenere visibilità. «Una robina equilibrata e piena di sfumature», la prende ridendo, «Giachetti ama far politica attraverso le provocazioni, spesso anche attraverso il ricatto, e tende ad attribuire ad altri posizioni che appartengono al suo stile».
Cosa intende dire?
«E` una riflessione che ho fatto leggendo l`intervista: se uno esagera così, ci vedo un elemento psicologico, evidentemente proietta sugli altri un proprio modo di essere». Ma in che modo fa politica attraverso il ricatto?
«Beh, penso all`uso politico dei digiuni, che da pratica anche nobile della cultura radicale di stampo pannelliano, viene da lui svilita e strumentalizzata».
È proprio offeso per le sue parole, eh senatore?
«Mano, si figuri, Giachetti usa sempre questi toni… Ha questo atteggiamento da buttafuori da saloon che, non si sa bene per quale grazia ricevuta, deve decidere chi sta dentro e chi fuori. Anche lui in passato è stato in minoranza, e nessuno gli si è rivolto nei termini che usa lui oggi».
Luí dice che se la politica fosse una cosa seria, chi è sempre contro il partito uscirebbe.
«Proprio perché è una cosa seria, il Pd per continuare a essere un grande partito deve accettare la pluralità delle posizioni. Quando Giachetti invita a uscire dal partito supera una soglia di rispetto. Tra l`altro è una caricatura dire che siamo sempre contrari a tutto: siamo solo impegnati a migliorare le riforme».
Dica la verità, brucia che accusi di essere in cerca di visibilità…
«Non avrei nemmeno reagito se avesse detto solo questo. Ma se il tema che si pone è quello del ricatto, allora è un problema di igiene politica, si sta superando il segno. Ma mi permetta una battuta».
Prego.
«Lui fa continuamente uscite arroganti e sopra le righe, poi però la cosa divertente è che Renzi fa sempre il contrario di quello che lui consiglia…».
Ma si può continuare a stare nello stesso partito quando si arriva a «superare il segno»?
«Massì… Lo sappiamo, lui fa sempre così. E noi andiamo avanti, sopravviveremo anche a questa…».
Cosa intende dire?
«E` una riflessione che ho fatto leggendo l`intervista: se uno esagera così, ci vedo un elemento psicologico, evidentemente proietta sugli altri un proprio modo di essere». Ma in che modo fa politica attraverso il ricatto?
«Beh, penso all`uso politico dei digiuni, che da pratica anche nobile della cultura radicale di stampo pannelliano, viene da lui svilita e strumentalizzata».
È proprio offeso per le sue parole, eh senatore?
«Mano, si figuri, Giachetti usa sempre questi toni… Ha questo atteggiamento da buttafuori da saloon che, non si sa bene per quale grazia ricevuta, deve decidere chi sta dentro e chi fuori. Anche lui in passato è stato in minoranza, e nessuno gli si è rivolto nei termini che usa lui oggi».
Luí dice che se la politica fosse una cosa seria, chi è sempre contro il partito uscirebbe.
«Proprio perché è una cosa seria, il Pd per continuare a essere un grande partito deve accettare la pluralità delle posizioni. Quando Giachetti invita a uscire dal partito supera una soglia di rispetto. Tra l`altro è una caricatura dire che siamo sempre contrari a tutto: siamo solo impegnati a migliorare le riforme».
Dica la verità, brucia che accusi di essere in cerca di visibilità…
«Non avrei nemmeno reagito se avesse detto solo questo. Ma se il tema che si pone è quello del ricatto, allora è un problema di igiene politica, si sta superando il segno. Ma mi permetta una battuta».
Prego.
«Lui fa continuamente uscite arroganti e sopra le righe, poi però la cosa divertente è che Renzi fa sempre il contrario di quello che lui consiglia…».
Ma si può continuare a stare nello stesso partito quando si arriva a «superare il segno»?
«Massì… Lo sappiamo, lui fa sempre così. E noi andiamo avanti, sopravviveremo anche a questa…».