Da storico navigato ha conservato il biglietto aereo: ‘Le posso dire che volai a Palermo per incontrare Sonia Alfano lunedì 8 aprile’, conferma il senatore democratico Miguel Gotor, nella cerchia più vicina all`ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani che in quei giorni riteneva ancora possibile la difficile ascesa verso Palazzo Chigi. Aveva ricevuto il mandato dal presidente Giorgio Napolitano il 22 di marzo, Bersani. Aveva iniziato delle difficili consultazioni definite poi ‘non risolutive’. Era infine stato ‘congelato’ il giorno 28 di quel mese e sostituito da un gruppo di saggi di nomina quirinalizia. Eppure, come conferma lo stesso Gotor ‘ancora riteneva di poter essere inviato alle Camere, semmai dal successore di Giorgio Napolitano’.
 Perchè lei andò a Palermo?
Sonia Alfano, che da giorni lanciava ‘avvisi di chiamata’ sui giornali, era riuscita a contattare il segretario. Aveva spiegato che c`era un gruppo di esponenti del Movimento Cinque Stelle che sarebbe stato interessato a discutere con noi…
Su cosa?
I temi del confronto erano quelli emersi anche dall`elezione di Pietro Grasso alla Presidenza del Senato: anticorruzione, legalità e lotta alla mafia. Io, per ovvie ragioni, ero interessato a comprendere quanti senatori fossero propensi a questo dibattito con noi. E potessero eventualmente consentire l`avvio di un governo a guida Bersani.
E quanti erano?
La Alfano mi spiegò che a Palazzo Madama erano circa tredici, quindi qualcuno in più dei sette che avevano votato in coscienza Grasso alla Presidenza del Senato. Per noi, con questi numeri, la pista diventava interessante.
Anche alla Camera c`erano grillini ‘tiepidi’ pronti a far nascere un vostro governo…
 Avevamo avuto dei segnali tramite Pippo Civati. Io mi occupavo fondamentalmente del Senato, dove non avevamo la maggioranza numerica per varare il governo.
Quei senatori non avrebbero votato il vostro governo…
Questo no. Avrebbero però consentito che partisse.
In quel viaggio in Sicilia incontrò anche esponenti dei Cinque Stelle?
Ebbi un solo incontro, in un ristorante, con l`europarlamentare Alfano, eletta da indipendente nelle fila dell`Italia dei Valori. Lei mi spiegò come stavano le cose. Quello che mi riferì mi risultò credibile. Tornai a Roma nella stessa giornata.
Perchè questa possibile intesa alla fine non è riuscita a concretizzarsi?
 Le dò il mio parere: perchè bisognava attendere l`elezione del nuovo presidente della Repubblica. All`operazione non fu dato alcun risalto…
Fu tenuta riservata, certo. Si riteneva di poterla rilanciare dopo l`elezione del Capo dello Stato. Ma quella partita finì come sappiamo.