Miguel Gotor, storico e senatore del Pd, cosa cambia nella memoria del nostro paese dopo la sentenza di ieri su piazza della Loggia?
«Finalmente si mette un punto sul piano della ricostruzione giudiziaria. Questa sentenza ci aiuta a capire cosa è successo sul piano storico dopo il periodo stragista tra 1969 e i11974».
La seconda fase.
 «Esatto, quella che ha seguito il periodo durante il quale si è provato a destabilizzare la democrazia italiana attraverso il tentativo di una forzatura neofascista che voleva fare dell`Italia qualcosa di simile a Spagna, Grecia e Portogallo».
Poi c`è l`aspetto della collusione con i servizi.
«Anche questo è un elemento di novità: che si giudichi provato il legame tra la matrice politica e i fiancheggiatori istituzionali».
Dunque anche per le stragi precedenti, come piazza Fontana, si può parlare della stessa matrice?
«Ogni storia giudiziaria è un caso a sé, ma già le condanne di Freda e Ventura per le bombe sui treni dell`agosto 1969 e la confessione di Vinciguerra per la strage di Peteano avevano acclarato quella matrice e le tensioni all`interno di quel mondo». Dice meno sul dopo?
«Dopo c`è stata un`evoluzione che ha portato a chiudere la prima fase della strategia della tensione per utilizzare la destabilizzazione non più per creare le condizioni per il golpe nero ma per favorire una svolta neo centrista in Italia. Dentro questa strategia più raffinata e sottile c`è anche il salto di qualità compiuto dal terrorismo rosso. Nel 1974 arrivano gli arresti di Curcio e Franceschini e le brigate rosse si militarizzano ulteriormente».
In questa seconda fase l`elemento neofascista è stato meno presente?
«No ha continuato anch`esso ad agire, sono come due lancette di uno stesso orologio. Bisogna approfondire il quadrante e il suo meccanismo di funzionamento complessivo».
Molta di quella parte di storia italiana resta però ancora oscura, sia per le aule giudiziarie che nei testi accademici. Qual è il passaggio su cui occorrerebbe fare più luce?
 «La strage della quale si sa meno probabilmente è quella alla questura di Milano del 1972. Soprattutto sarebbe importante chiarire i legami che questa ha con quella di piazza Fontana».