“La politica ha il compito di attraversare il conflitto per trovare la soluzione, a maggior ragione in un momento di così profonda crisi. Noi siamo forze confliggenti. Lo siamo perché apparteniamo a schieramenti diversi e anche perché ogni forza politica porta in sé l’ambizione di rappresentare gli interessi di più mondi e categorie possibili. Da 17 mesi a questa parte la politica che aveva avuto il coraggio di dire “sì” al Presidente della Repubblica e all’Italia si stava sforzando ed esercitando nel lavoro di composizione per trovare soluzioni, partendo da distanze che rendono “straordinaria” la vicinanza.Ma oggi deve essere chiaro che dicendo no a questo governo si rinuncia ai 13 miliardi del decreto sociale di luglio, alla terza tranche da 22 miliardi circa del PNRR, ai provvedimenti urgenti da varare per contenere i costi delle bollette, a proteggere lavoratori e famiglie dall’inflazione, a sostenere le imprese in questa difficile fase di crisi, ad approvare i decreti necessari per attuare il PNRR e a varare una manovra di bilancio che metta in sicurezza i conti del Paese. Questa è la posta in gioco. Lo abbiamo tutti chiaro in quest’aula? Noi del Partito Democratico certamente sì”. Così la presidente dei senatori del PD Simona Malpezzi nella dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Draghi.


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