“Oggi a Lucca è morta Vania Vannucchi, 46 anni, operatrice socio sanitaria, bruciata viva dall’ex collega con il quale aveva avuto una storia, che lei aveva deciso di troncare.
L’ha cosparsa di benzina e le ha dato fuoco, un delitto calcolato, premeditato, orrendo!
A Caserta Rosaria Lentini è stata uccisa la scorsa notte a coltellate, con estrema violenza nel corso di una lite ! Altro efferato delitto . Sono oltre 60 le donne uccise in ambito affettivo dall’inizio del 2016 in Italia, oltre 180 da gennaio 2015”. Lo dice la senatrice del Pd Manuela Granaiola in un intervento di fine seduta proseguendo la Staffetta sul femminicidio in Senato a cui aderiscono gran parte delle senatrici e dei senatori.
“Il femminicidio – sottolinea Granaiola – è quasi sempre l’estremo risultato di una serie di comportamenti violenti di lunga data. Con la legge 119 del 2013 di contrasto alla violenza di genere, che questo Parlamento ha approvato in attuazione della convenzione di Istanbul, il nostro Paese ha riconosciuto la violenza sulle donne come violazione dei diritti umani e discriminazione di genere. Su questo è stato proposto e approvato un piano contro la violenza sulle donne. E nel frattempo sono stati rafforzati strumenti di protezione, per garantire maggiore sicurezza alle donne minacciate”.
“Per questo – aggiunge Granaiola – rivolgiamo un appello alla ministra per le Pari Opportunità e al Governo tutto: si monitorino l’applicazione, i pregi e i limiti della legge 119/2013, e soprattutto si dia piena e accurata attuazione al piano contro la violenza. Ci fa piacere apprendere la notizia che la ministra Elena Boschi ha deciso di convocare a settembre la cabina di regia prevista dal piano . E poi rivolgiamo un appello ai media: a volte nei comunicati si ha la percezione che in fondo si giustifichino gli assassini e si colpevolizzino le donne. Con il delitto passionale o la storia della gelosia, spesso si rischia di giustificare, in realtà si tratta di brutalità come alternativa alla parola, per calpestare, per rimarcare il dominio. E Infine rivolgiamo un appello un appello al paese, uomini e donne: Sono 160 le donne uccise ogni anno, non possiamo più accettare questa mattanza. Non si può cedere all’assuefazione, Tutti possono e debbono giocare un ruolo per mettere la parola fine a questa lista degli orrori”, conclude Granaiola.