“Asportare il rene sano, anzichè quello malato per un grave errore diagnostico al di là del tragico episodio, mette in evidenza il fallimento dell’intera procedura: dal referto sbagliato, alla mancanza di macchinari per leggere la Tac in sala operatoria, all’assenza di confronto tra radiologo e chirurgo ( procedura che necessita sicuramente di urgenti correttivi). Soprattutto quello che ci preoccupa è il fatto che a quasi un mese dall’intervento non sia ancora stata fatta chiarezza sulle cose che non hanno funzionato”. Lo denuncia in un intervento di fine seduta la senatrice Manuela Granaiola, componente della commissione Sanità, a proposito del caso di malasanità avvenuto all’ospedale di Lucca ai danni del sig. Guido Dal Porto, paziente di 56 anni, sottoposto ad intervento chirurgico il 14 Aprile.
“Le responsabilità – sottolinea Granaiola – saranno naturalmente appurate nelle Sedi competenti, ma quello che spaventa sono le parole del danneggiato circa la possibilità che tanta disattenzione o poca considerazione del caso possa essere dovuta alla sua condizione di detenuto sotto i ferri della sanità pubblica”.
“Quanto accaduto a Lucca – sostiene la senatrice Pd – non è purtroppo l’unico caso. Per questo chiediamo al Ministero di avviare, a tutti i livelli, una verifica dello stato di attuazione del passaggio della tutela della salute in carcere dalla giustizia alla sanità.
Non è sufficiente, a caso avvenuto, inviare ispettori ( cosa peraltro utile a mettere in atto i correttivi necessari), ma occorre monitorare su tutto il territorio nazionale il rispetto dei livelli di assistenza per i detenuti, che , come denunciato dalle associazioni che operano nelle carceri, presenta ancora molte criticità”,conclude Granaiola.